La fata innamorata - Prima parte
La fata innamorata - Seconda parte
Passato un po' di tempo da quella terribile sera, Rosaspina era tornata nel Regno delle fate alle sue solite occupazioni, non aveva raccontato a nessuno della sua avventura, anche se sospettava che la Regina Titania sapesse ciò che era accaduto. Nonostante ostentasse la massima normalità, il suo cuore era ancora tormentato dal senso di colpa per aver ingannato Etienne e nonostante le fosse vietato era ancora profondamente innamorata di lui. Spesso si chiedeva se lui si fosse sposato e soprattutto se l'avesse perdonata per quello che gli aveva fatto.
Un giorno, mentre era intenta a raccogliere la polvere di fata dai petali di alcune splendide orchidee, venne avvicinata da una fata sua amica che le portava un messaggio della Regina Titania: doveva presentarsi al suo cospetto per una questione molto urgente. Rosaspina ebbe un tuffo al cuore temendo che la Regina volesse rimproverarla per la ben nota faccenda. Così a capo chino si recò dinanzi a Titania. La bella Regina delle fate sedeva maestosa sul suo trono fiorito e la sua espressione era indecifrabile: poteva essere adirata come divertita, Rosaspina non poteva dirlo con certezza.
-"Rosaspina, conosci la ragione per la quale ti ho convocata qui?" le chiese la Regina con tono calmo e tranquillo.
-"Maestà, io... devo chiedervi perdono..." disse lei con voce appena percettibile, a capo chino.
Titania scoppiò a ridere, lasciando la fata stupita.
-"Perdono? Non è di certo questa la ragione per la quale sei qui" fece un cenno con la mano a una figura nascosta nell'ombra "C'è qualcuno che desidera vederti" dall'ombra uscì il principe Etienne. Rosaspina lo guardò imbambolata, non riusciva a credere al fatto che lui si trovasse lì, nel suo mondo. Però trovò sollievo dallo shock iniziale notando che lui non sembrava avere un'espressione arrabbiata, anzi sorrideva con dolcezza. Lui le si avvicinò e le prese entrambe le mani stringendole forte.
-"Rosaspina, vi ho cercata per tanti mesi. Mi sono spinto fin qui, nel mitico Regno delle fate, per trovarvi. Da quando siete fuggita, non ho avuto pace, il pensiero di riunirmi a voi era il solo impulso che mi faceva andare avanti".
-"Ma io... pensavo mi odiaste... vi ho ingannato..." farfugliò lei.
Etienne scoppiò in una fragorosa risata, poi le accarezzò il volto.
-"No, che non mi avete ingannato: quando siete giunta al castello sapevo benissimo che non eravate la principessa Biancaluna!"
-"Come?"
-"Il fatto è che sapendo che ero destinato a sposare la principessa, la mia curiosità mi aveva portato ad andare a vederla di nascosto, un giorno che stava passeggiando con la sua dama di compagnia! Perciò conoscevo il suo aspetto, anche se ovviamente ai miei genitori non avevo confessato di essere andato a spiare la mia futura sposa!" disse con un sorriso malizioso.
-"Se sapevate che io non ero la principessa... perché non ne avete fatto parola?" chiese Rosaspina senza capire la condotta di lui.
-"Perché quando arrivaste al castello, rimasi stupito e divertito nel constatare che non eravate chi mi ero aspettato, inoltre mi avete colpito dal primo istante in cui ho posato gli occhi su di voi. Ho subito avuto la sensazione che voi eravate speciale, la persona speciale che io avevo sempre atteso. Tacendovi la verità, volevo vedere se quella mia prima impressione fosse fondata... e ne ho avuto la conferma durante quei meravigliosi giorni che abbiamo passato insieme" fece una piccola pausa, poi riprese "Quella sera, al ballo, siete fuggita in fretta e furia e non mi avete dato modo di parlarvi dei miei sentimenti. Per questo sono venuto fin qui, perché vi amo e voglio sposarvi".
Rosaspina era profondamente commossa dopo aver ascoltato quelle parole, parole che aveva sognato tutta la vita! Ciò che aveva sempre sognato stava per diventare realtà... Eppure, c'era qualcosa che lo avrebbe impedito.
-"Principe, anch'io vi amo con tutto il cuore, ma non potrò mai sposarvi. Vedete, noi fate non siamo esseri umani e non possiamo sposare un essere mortale, se ciò avvenisse perderemmo la nostra anima e moriremmo all'istante" disse lei con tristezza.
Ci fu un lungo istante di silenzio, i due innamorati si guardarono quasi senza respirare, fu la Regina Titania a parlare:
-"E' vero, noi fate non possiamo sposare un umano. Eppure, esiste un modo per aggirare l'ostacolo".
Rosaspina ed Etienne guardarono Titania con occhi pieni di speranza. La Regina riprese:
-"Poiché riesco a leggere nei vostri cuori la purezza del sentimento che vi lega, ho deciso di concedervi la possibilità di stare insieme" si rivolse a Rosaspina "Io ho il potere di farti diventare un essere umano. Perderai la tua natura di fata e l'immortalità, non avrai più i tuoi poteri magici e dovrai abbandonare per sempre il Regno delle fate. Sei disposta a fare questo sacrificio?"
Rosaspina guardò prima Titania poi il suo principe, il quale parlò:
-"Devi decidere con giudizio. Quale che sia la tua scelta io l'accetterò" disse con dolcezza.
La fata tacque qualche istante, poi si sciolse in un sorriso.
-"Maestà, ho preso la mia decisione. So che amare è la magia più potente che esista e io amo quest'uomo con tutta me stessa. So che lontana da lui mi mancherebbe sempre una parte della mia anima. Quindi mi sento di dire che rinuncio alla mia natura di fata e vi ringrazio per avermi concesso la possibilità di essere felice con la persona che amo".
Titania sorrise.
-"Così sia" fece un gesto con la mano "Quando varcherai i confini del Regno delle fate sarai diventata un essere umano. Ora andate, e fate tesoro del vostro amore, non guardatevi mai indietro, ma fatevi forza l'un l'altro e guardate sempre al domani. Buona fortuna!"
I due giovani si inchinarono al cospetto della Regina e pazzi d'amore e di felicità, mano nella mano, si avviarono verso la loro nuova vita. Arrivati ai confini del Regno delle fate, Rosaspina sentì di essere diversa e capì di essere diventata umana, percepì la realtà delle cose in maniera differente da come le aveva sempre percepite... fu una sensazione insolita e straordinaria.
-"Siete felice?" le chiese Etienne.
-"Non lo sono mai stata più di così" rispose lei. Poi in punta di piedi si avvicinò a lui e lo baciò.
Da quel giorno tutti seppero che erano due le coppie più felici al mondo: un Re e la sua Regina, che si dice fosse come una fata, e uno stalliere e sua moglie, che si dice fosse stata una principessa una volta.
4 commenti:
Complimenti Silvia! La frase finale è bellissima. Ognuna sceglie la propria strada, decidendo di essere esattamente chi vuole essere. E ogni decisione presenta uno scotto da pagare, ma sono i sacrifici che richiede l'amore e si fanno senza rimpianti. Secondo me hai un talento in questo genere e spero tanto di leggere altre tue fiabe in futuro!!
Silvia questa favola è bellissima,non c'è molto altro da dire.Mi hai stupita,è davvero la tua produzione migliore che abbia letto fin'ora!!
Complimenti,mi hai commossa!
Holly
@Vele Ivy: grazie!!! Se avrò la giusta ispirazione scriverò sicuramente altre fiabe!!!
@Holly: grazie!! Sono felice di sapere che hai apprezzato così tanto questa storia!! Grazie ancora!
Il bimbo ristette, lo sguardo era triste,
e gli occhi guardavano cose mai viste
e poi disse al vecchio con voce sognante:
"Mi piaccion le fiabe, raccontane altre!"
F. Guccini
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