E' verità universalmente riconosciuta che una fan di Jane Austen desideri diventare come un'eroina dei suoi romanzi!

giovedì 28 marzo 2013

Cirque du Soleil 3D: Mondi Lontani



La giovane Mia capita casualmente in una fiera di paese, lì viene invitata ad assistere all'esibizione di un affascinante trapezista, ma proprio mentre il ragazzo è alle prese con un'acrobazia particolarmente difficile... basta uno sguardo scambiato con la ragazza per tradirlo e fargli perdere la presa: così i due cadono in una voragine che li proietterà in mille mondi straordinari, folli, fantastici e dovranno fare l'impossibile per ritrovarsi...

Il Cirque du Soleil è il circo più famoso del mondo, creato da Guy Laliberté nel 1984, si avvale della collaborazione di straordinari acrobati che con la loro bravura regalano magie e sogni agli spettatori. La magia che ha conquistato tutto il mondo sbarca al cinema con una storia da una parte tutta nuova (la storia d'amore tra i due ragazzi), d'altra parte però il film è più che altro un pretesto per raccontare, omaggiare e celebrare il mondo del Cirque du Soleil attraverso i suoi spettacoli più famosi: infatti i mondi fantastici che attraversano Mia e il trapezista non sono altro che i vari spettacoli messi in scena in questo momento, come Viva Elvis o lo show dedicato ai Beatles; così si va da Las Vegas alle ambientazioni orientali, per raccontare il fantastico che si cela dietro un normale tendone! Ci sono danze nell'acqua o su galeoni volanti, ci sono epiche battaglie, ci sono colori, musiche bellissime, bizzarri personaggi e strane creature... tutto in un tripudio pirotecnico di invenzioni che elogiano la fantasia, la follia, la voglia di credere che sia possibile! Perché è proprio la fantasia la cosa più vera e autentica che abbiamo al mondo!
Ho amato tantissimo la parte dedicata allo spettacolo dei Beatles (adoro i Fab Four), sono rimasta colpita dal numero delle acrobate orientali, bellissima la luna che diventa un oceano in cui si tuffa il trapezista! Di scena in scena non facevo altro che ripetere a voce alta "E' incredibile!", perché davvero ogni singola scena di questo film lascia a bocca aperta e commuove! Non potevo smettere di provare infinita ammirazione per la bravura di questi acrobati che sfidano le leggi della gravità per regalarci qualcosa di unico e indimenticabile. La colonna sonora è splendida, i colori sono luminosi... Questo non è un film ma è un lunghissimo sogno, un folle, visionario sogno che ci trascina in mondi unici tutti da scoprire! C'insegna a credere che qualcosa di straordinario esista davvero... al di là della vita di tutti i giorni!

Voto: 8,5

mercoledì 27 marzo 2013

23 aprile: Giornata del Drago!



La fantasia, l'immaginazione è quanto di più importante ha un individuo, la capacità di sognare e di immaginare con la fantasia mondi lontani e creature magiche è il potere più grande che ognuno di noi ha. La necessità di viaggiare con la fantasia e dare forma al fantastico non ci abbandona mai e non deve abbandonarci mai perché è uno dei beni più preziosi che abbiamo! Nel corso del tempo opere letterarie, saghe, leggende ecc. hanno tratto spunto dall'infinito spazio della fantasia umana, dando vita a creature mitiche e leggendarie che per secoli hanno accompagnato la gente. La letteratura (e poi il cinema, il fumetto, l'animazione) ha fatto sue le creature e i personaggi fantastici creando quasi una sorta di "biografia della fantasia" in cui ogni creatura fantastica - draghi, elfi, fate, cavalli alati, sirene ecc. - ha trovato la sua storia, le sue storie... perché il regno della fantasia non ha confini o limiti! Tra queste creature fantastiche, nessuna come il drago ha saputo farsi strada... imponendosi talvolta come creatura spaventosa, talvolta come creature benevola, senza mai perdere quel fascino mitico che per sua natura rende il drago un elemento peculiare delle storie fantastiche! Dal drago di San Giorgio passando per Falcor de La storia infinita fino a Elliott il drago invisibile dell'omonimo film, questa creatura mitica e leggendaria ha affascinato centinaia di migliaia di persone di ogni età e di ogni epoca! Perciò sembrava più che mai giusto dedicare al drago una giornata! Così grazie all'intraprendenza di alcuni blogger è nata l'idea di istituire la Giornata del Drago! La data scelta è il 23 aprile: giorno di San Giorgio!
Partecipare è facile: basta scrivere un post, il 23 aprile, dedicato ai draghi (un racconto, un disegno, una foto ecc.). Io parteciperò sicuramente e siete tutti invitati a farlo! Sul blog ufficiale dell'evento potete leggere tutte le info per partecipare all'iniziativa!

lunedì 25 marzo 2013

La stella di luna - Ep. 8: Un arrivo imprevisto

Episodi precedenti:

Episodio 8. Un arrivo imprevisto

Mentre versavo nel più totale stato di caos mai provato in tutta la mia vita, non mi accorsi subito che nella stanza in cui mi aveva portato la sosia di Niamh erano appena entrate altre due persone: presumibilmente i genitori della ragazza. I due mi lanciarono un'occhiata alquanto perplessa (e come dar loro torto dal momento che si erano ritrovati una sconosciuta in stato confusionale sul divano di casa!), poi la donna si rivolse in gaelico alla ragazza:
-"Réaltàn, che cosa è successo?"





A quel punto Réaltàn con un sorriso incerto, senza aprire bocca, iniziò a mimare dei sogni con le mani e nel mio stato di shock mi ci volle più di qualche secondo per realizzare che la fanciulla era muta e stava comunicando attraverso il linguaggio dei segni. Improvvisamente apparve un bicchiere d'acqua davanti al mio annebbiato campo visivo e alzando la testa mi accorsi che era il padre che, con un sorriso gentile, me lo stava porgendo; sorseggiai l'acqua con avidità nella speranza che bastasse a schiarirmi le idee. Prima di riuscire a farfugliare qualche parola di ringraziamento o una qualsiasi spiegazione circa la mia identità, la madre mi fu accanto e sorridendo (pare che l'unico della famiglia a non sorridere mai fosse Domhnall) mi mise una mano sulla spalla.
-"Come ti senti, cara?" mi chiese in inglese con aria sinceramente preoccupata.
-"Ehm..." mi schiarii la voce a fatica "... bene... sto bene... Io sono un'amica... sì... sono un'amica di Domhnall..."
A quelle parole i tre si scambiarono uno sguardo significativo, poi la donna rivolgendosi alla figlia - sempre usando l'inglese per rispetto nei miei confronti - disse: -"Réaltàn, è un'amica di tuo fratello! E' così insolito vedere una sua amica da queste parti! Dobbiamo trattarla con la massima gentilezza!" sorrise divertita.





Ero arrivata da non più di due ore e già mi sentivo a casa mia in quel luogo: i signori O'Brien si erano dimostrati da subito amichevoli con me, mostrando un calore e una simpatia che al giorno d'oggi sono difficili da vedere nei confronti di persone sconosciute; notai fin da subito che si trattava di gente semplice e alla mano, ancora legata a quei valori di solidarietà e amicizia che un tempo erano la norma tra le persone. Eravamo tutti e quattro seduti al tavolo della sala da pranzo, nel clima più familiare possibile, e non appena mi fui ripresa a sufficienza, dopo aver bevuto il tè bollente che Réaltàn mi aveva preparato, i signori O'Brien avevano iniziato a farmi qualche domanda.
-"Quindi vivi proprio a Roma città?" chiese Mr O'Brien.
-"Esattamente" risposi.
-"Noi ci siamo stati in viaggio di nozze tanti anni fa..." disse Mrs O'Brien con aria sognante, poi si rivolse di nuovo a me "... E dimmi, quella deliziosa piazzetta con il mercato..." ma non riuscì a finire la frase perché un rumore fortissimo catturò la nostra attenzione: sentimmo una porta sbattere fragorosamente e pesanti passi in avvicinamento. Dopo qualche istante comparve Domhnall. Aveva una terrificante espressione furiosa sul volto! Tutti e quattro lo guardammo con la medesima espressione perplessa... stessa espressione perplessa che ben presto assunse anche lui: dovevamo sembrare insolitamente sereni e tranquilli ai suoi occhi, certamente quel suo caratteraccio non riusciva a concepire l'altrui calma interiore.





-"Domhnall, tesoro, arrivi giusto in tempo! Guarda chi ci è venuta a trovare: la tua cara amica Ginevra! Vuoi anche tu una tazza di tè?" gli chiese la madre come se non si fosse minimamente accorta dell'aria attonita di Domhnall il Tenebroso. Ignorando la domanda, lui mi squadrò attentamente e poi, cercando con scarsi risultati di dominare la rabbia che stava di nuovo affiorando sul suo volto, ordinò alla sua famiglia di lasciarci soli. I genitori e la sorella sembravano riluttanti, evidentemente incapaci di capire le azioni del ragazzo, ma dopo un istante si alzarono tutti e tre e se ne andarono; Domhnall li lasciò sfilare e poi si affrettò a chiudere la porta della stanza alle sue spalle. Eravamo da soli e io mi sentivo maledettamente a disagio. Lo sguardo che mi lanciò in seguito mi fece rabbrividire, provai a parlare per spiegargli quello che lui evidentemente voleva sapere, ma non mi diede il tempo di aprire bocca.
-"Che cosa credevi di fare? Ti ho vista mentre rimettevi a posto le chiavi nella mia giacca! Mi ci è voluto un istante per capire quali erano le tue intenzioni, fastidiosa ficcanaso! Ti sono subito corso dietro per fermarti... ma purtroppo sono arrivato tardi: quando il battello era già partito! Per questo, per sventare qualsiasi assurdo piano ti fosse venuto in mente, sono stato costretto a prendere il battello successivo per raggiungerti!" disse tutto questo senza mai fare pause, senza mai respirare, con la più terribile delle espressioni.
-"Ascolta, so che può sembrare che io..." provai a farfugliare ma lui mi zittì con un solo sguardo.
-"Non avresti mai dovuto prenderti la libertà di ficcare il naso in casa mia! Dovrei denunciarti per questo! Chi ti ha dato il diritto d'impicciarti dei miei affari personali? Puoi rubare pezzi da museo e farla franca, ma nessuno ti dà il diritto d'invadere la privacy delle persone!" a quelle parole mi si strinse il cuore, ma lui implacabile continuò a biasimarmi "Il tuo gesto sconsiderato rischia di costare caro alla mia famiglia, soprattutto a mia sorella! Ma tanto a te, la famosa Ginevra Baroni, cosa importa?"
Le sue parole mi avevano fatto male nel profondo, in un modo che mai avrei creduto possibile. Sapevo di non aver agito per recare danno a nessuno... eppure, non potevo evitare si sentirmi mortificata: comprendevo che lui stava solo proteggendo la sua famiglia. Chinai il capo senza nemmeno provare a difendermi, ero troppo abbattuta dal suo disprezzo per poter reagire. Passarono alcuni terribili minuti di silenzio, poi lo sentii sospirare e sbirciando timidamente verso di lui mi accorsi che si era seduto: aveva l'aria di una persona giunta al limite dell'esasperazione e sembrava riflettere su qualcosa. Improvvisamente fissò lo sguardo su di me e schiarendosi la voce disse semplicemente: -"Tanto vale, a questo punto, che ti racconti tutta la storia".


Racconto a puntate ideato e scritto da Silvia e Vele Ivy

Nota delle autrici: i commenti più belli verranno pubblicati nell'ebook che creeremo per raccogliere tutta la storia!

sabato 23 marzo 2013

Labyrinth



La giovane Alice Tanner, dopo una relazione finita, decide di cambiare aria e di recarsi nel sud della Francia per aiutare l'amica archeologa in alcuni scavi, cogliendo così l'occasione per vedere con i suoi occhi la casa lasciatale in eredità da una zia. Lì in maniera casuale scoprirà di essere misteriosamente legata ad una nobildonna di nome Alais vissuta a Carcassonne nel 1200. Scopriamo così la Carcassonne sotto assedio per mano dei Crociati mandati dal Papa per mettere fine a quella che considera l'eresia dei Catari, in questo contesto la giovane Alais dovrà fare di tutto per salvaguardare un'antica saggezza che non deve cadere nelle mani sbagliate.

Miniserie tratta dal romanzo di Kate Mosse I codici del labirinto, mischiando abilmente Francia del Duecento e Francia dei giorni nostri, tra intrighi, misteri, ossessioni e complotti racconta del destino di due donne separate da 800 anni che faranno di tutto per fare la cosa giusta; l'ingiusta Crociata contro i Catari, il mistero del Graal e la sete di potere che spinge diversi personaggi alle azioni più terribili pur di raggiungere i propri obiettivi... sono il leit-motiv di questa storia avvincente e piena di colpi di scena, appassionante e commovente.

Miniserie davvero bella, che annovera nel cast tanti volti noti direttamente da molte serie tv di successo e non solo, come Jessica Brown Findlay (Downton Abbey), Emun Elliott (The Paradise), Sebastian Stan (Once Upon A Time) e Tom Felton (Draco Malfoy di Harry Potter). Una serie tv che consiglio!

Voto: 8





giovedì 21 marzo 2013

Il grande e potente Oz: il mago imbroglione



Oscar Diggs è un illusionista da quattro soldi che si esibisce in un circo itinerante, fa sogni di gloria sperando di diventare un grande uomo, ma la realtà è che è poco più di un ciarlatano egocentrico. In fuga da un tizio che ce l'ha con lui, prende il volo su una mongolfiera che lo trasporta dal Kansas in una misteriosa, sconosciuta terra popolata da strane creature; lì s'imbatte nella strega Theodora che riconosce in lui il mago della profezia destinato a sconfiggere la strega cattiva, riportare la pace e diventare il nuovo Re di Oz. Oscar è consapevole di non essere il grande mago di cui sopra, ma è convinto che questa sia la sua grande occasione e non intende lasciarsela sfuggire. Giunto alla Città di Smeraldo viene mandato in missione da Evanora alla ricerca della perfida strega... ma niente è come sembra. Aiutato da una simpatica scimmietta volante, da una dolce bambola di porcellana e dalla bella strega buona Glinda, Oscar sarà chiamato a riportare pace e speranza ad Oz e soprattutto dovrà trovare la nobiltà e il coraggio che si nascondono in lui...

Film di Sam Raimi targato Disney tratto dal mondo creato dallo scrittore L. Frank Baum, Il grande e potente Oz ci porta alle origini del mito del Mago di Oz e ci racconta come tutto ha avuto inizio, come un imbroglione del Kansas è riuscito a diventare il grande Mago di Oz a cui in seguito si rivolgeranno Dorothy e i suoi amici. E' una storia sull'aver fiducia nelle proprie possibilità anche se ci si ritiene troppo deboli e inadeguati, insegna che ognuno di noi nel suo piccolo può essere un eroe se lo vuole veramente e se ha il coraggio di cambiare e diventare una persona migliore, insegna che niente è impossibile se ci s'impegna davvero.
Il film è molto originale: i primi minuti sono in bianco e nero (deliziosi i titoli di coda versione vintage!) e il formato dello schermo è rimpicciolito, quasi a simboleggiare quel Kansas troppo piccolo che a Oscar va stretto, mentre quando il nostro eroe giunge ad Oz diventa tutto un tripudio di colori (e anche lo schermo diventa più grande) a simboleggiare le avventure e le opportunità che il protagonista vivrà. Il tono del film è leggero e divertente, con tante battute! Deliziosi i strani personaggi che popolano Oz: dalla scimmietta alla dolce bambola di porcellana! James Franco è assolutamente esilarante nel dare vita al suo Oscar con le sue espressioni da adorabile canaglia ma che sotto sotto nascondono un cuore d'oro, buca lo schermo con la sua incredibile verve... oltre che con il suo fascino! Bellissime le tre streghe Mila Kunis, Rachel Weisz e Michelle Williams.
Il grande e potente Oz è un film davvero delizioso, una fiaba colorata e divertente che può insegnarci a provare ad essere migliori ogni giorno!

Voto: 7,5











lunedì 18 marzo 2013

La stella di luna - Ep. 7: Alla volta di Jarlath

Episodi precedenti:

Episodio 7. Alla volta di Jarlath

Mr Domhnall O'Brien.

Non potevo ancora crederci... il misterioso Domhnall McCarthy nascondeva un mistero incredibile: il suo vero cognome era quello di Niamh, la musa irlandese di cui avevo scoperto la storia l'anno prima!
Cercai di respirare ad un ritmo meno accelerato e razionalizzare. Dopo tutto, O'Brien era un cognome piuttosto diffuso in quello Stato, no...?
No? Certo che sì. Eppure, ero sicura lo stesso che non si trattasse di una coincidenza. L'atteggiamento di Domhnall mi era sembrato ambiguo, quasi inquietante, fin da subito; e inoltre, che ragione c'era di tenere nascosto il suo vero cognome? C'era qualcosa sotto, qualcosa di importante, lo sentivo! E io dovevo scoprire cosa, per rispetto nei confronti di Niamh. Sentivo un filo rosso che legava il mio destino a quello della sfortunata fanciulla vissuta tanti anni prima, sentivo che dovevo renderle giustizia fino in fondo.





Mi annotai l'indirizzo della famiglia O'Brien, che era nella lettera, poi la rimisi a posto. Dopodiché chiusi l'appartamento, arrivai in biblioteca qualche minuto prima che finisse il turno di Domhnall, e rinfilai la chiave nella sua giacca. E poi via, a prendere il primo battello per l'isola di Jarlath: l'isola di cui era originario il ragazzo. Per fortuna non dovetti aspettare molto. Ci misi un'ora e mezza per arrivare all'isola, e per tutto il tempo quel cognome non fece che martellarmi in testa, facendomi quasi impazzire. Sbarcai con un'espressione da folle, penso, almeno a giudicare dalla faccia del signore a cui chiesi tutta agitata se sapeva dove abitasse la famiglia O'Brien.
-"Certo che sì, quest'isola è abitata da poche famiglie ormai, e ci conosciamo tutti! Ma è successo qualcosa di grave? Non se lo meritano proprio, visto la disgrazia che hanno già vissuto..."
Io gli assicurai di no, lo ringraziai e seguii le sue indicazioni. Nella mia mente, accanto al cognome che mi ripetevo ossessivamente, echeggiava la parola "disgrazia". Sembrava che quel cognome fosse legato a qualcosa di negativo, come una maledizione, come il destino della povera Niamh! In mezzo a questo turbine di pensieri, il mio cervello registrò distrattamente che mi stavo avventurando lungo un piccolissimo villaggio circondato da pendii verdi che cadevano a strapiombo nel mare blu scuro. Tutti gli edifici erano in pietra, non c'erano cartelloni pubblicitari, segnaletica o qualsiasi altro segno della civiltà moderna. I viottoli erano stretti e ad un certo punto il paesino diventava inaccessibile per le macchine. Dopo circa un chilometro di cammino mi trovai davanti alla casa indicatami dal signore che avevo incontrato al momento dello sbarco, e il campanello mi confermò che mi trovavo presso la famiglia giusta.





Suonai, col dito tremante. Non so cosa mi aspettassi di trovare, ma di certo quello che vidi fu uno degli shock più grandi della mia vita.
Davanti ai miei occhi, era venuta ad aprirmi... Niamh O'Brien!
Davvero, non scherzo. Era una ragazza identica alla fanciulla ritratta dal pittore preraffaellita Thomas Crawley. Stessi tratti del viso delicati, stessi lunghi capelli rossi e accesi come il tramonto, stessa carnagione lattea, stessi occhi verdi. Solo che non aveva la coroncina, e nemmeno il romantico vestito azzurro, ma era vestita come una ragazza dei nostri giorni: jeans e camicetta. Ma la sua bellezza fragile, e tuttavia luminosa, era la medesima del ritratto. Mi sorrideva cortesemente, senza dire niente, e con un'espressione di attesa.


Foto di Ailera Stone


Io ero senza parole, le lacrime agli occhi... le orecchie mi rombavano, e all'improvviso dei piccoli quadratini neri mi offuscarono la vista. Ebbi un giramento di testa che mi fece barcollare, così la fanciulla mi prese delicatamente sottobraccio e mi portò dentro casa, dove mi fece adagiare sul divano della sala da pranzo.


Racconto a puntate ideato e scritto da Silvia e Vele Ivy

Nota delle autrici: i commenti più belli verranno pubblicati nell'ebook che creeremo per raccogliere tutta la storia!

domenica 17 marzo 2013

Se nessuno scrive più lettere d'amore... (un'iniziativa inter-blogger!)



La moderna tecnologia (e-mail, messaggini, social network vari) ha cambiato il modo di comunicare, indubbiamente oggi si comunica in maniera più facile, veloce e immediata rispetto al passato, ma tale facilità non significa che abbia favorito la comunicazione stessa. Un tempo si scrivevano lettere, bigliettini, messaggi di poche righe ma che sapevano arrivare al cuore delle persone... Certo, l'e-mail è immediata, ma  non ha quel fascino romantico che aveva una lettera scritta a mano. La lettera comportava una lunga riflessione prima di essere scritta, comportava raccoglimento e chi la scriveva sapeva che sarebbe stata letta e riletta e questo faceva sì che ci fosse maggior attenzione al suo contenuto. Ma la comunicazione non è cambiata solo dal punto di vista strettamente tecnologico (e-mail e non più carta e penna), oggi infatti troviamo grande facilità nel comunicare in tempo reale... però siamo disabituati ad esprimere con i messaggi i nostri sentimenti, i nostri pensieri, le nostre idee... quasi come se aprire il nostro cuore sia un segno di debolezza; pensiamo a quanto spesso e volentieri sia difficile parlare di noi e di quello che proviamo. 
Bisognerebbe imparare ad aprire di nuovo il nostro cuore... con quella semplicità e spontaneità di un tempo! Anche da tale presupposto nasce questa bella iniziativa Se nessuno scrive più lettere d'amore da un'idea di Ophelinha, un'iniziativa voluta per incoraggiare le persone a tornare a scrivere per esprimere il proprio stato d'animo! L'idea è questa: Ophelinha, le altre partecipanti all'iniziativa ed io per festeggiare l'arrivo della primavera, il 21 marzo, scriveremo - rigorosamente a mano - una lettera d'amore (potrà essere una lettera d'amore celebre o scritta da noi) che metteremo dentro le pagine di un libro (possibilmente vecchio) e lasceremo questo libro con la lettera all'interno in un luogo pubblico della nostra città... in modo che possa essere trovato da qualcuno! Una cosa tipo bookcrossing! Il libro con la lettera potrà forse portare gioia, entusiasmo e curiosità nella persona che lo troverà... e questo oltre ad essere un "regalo inaspettato" sarà anche un modo per (ri)scoprire l'amore per la lettura e per la scrittura! E' una piccola iniziativa che può fare tanto bene al cuore!

Mi auguro che questa idea possa piacervi e possa spingervi a seguire le nostre orme: scrivere una lettera d'amore da nascondere tra le pagine di un libro da lasciare in giro da qualche parte! Più siamo e meglio è!!! Grazie!

sabato 16 marzo 2013

Quella lettera d'amore nascosta al Colosseo...



"Tu ricordi della venuta a Roma il desiderio che non mi ha abbandonato/ che Franca mi ami quanto io amo lei. Domenico e Franca per tutta la vita/ Ti amo ti amo ti amo più di me stesso."

Recentemente è stata ritrovata al Colosseo, abilmente nascosta tra due blocchi di travertino, una lettera d'amore, probabilmente lasciata lì negli anni Cinquanta! Scoperto casualmente durante l'opera di restauro dell'Anfiteatro Flavio che si sta svolgendo in questo periodo, il bigliettino era accuratamente ripiegato e la cura con cui è stato nascosto fa pensare che magari l'uomo che l'ha lasciato lì fosse un restauratore che negli anni Cinquanta stava lavorando al Colosseo. Così Domenico, il romantico poeta, ha pensato di lasciare una traccia del suo grande amore per Franca proprio lì: nella suggestiva cornice dell'eterna bellezza del simbolo di Roma! La lettera d'amore probabilmente presto troverà posto, custodita in una teca di vetro, nel museo che sorgerà all'interno del Colosseo a lavori di ristrutturazione ultimati! Questa è una scoperta davvero romantica e straordinaria, è un vero gesto d'amore d'altri tempi! Chissà chi erano Domenico e Franca...
Spero che abbiano avuto una vita lunga e felice insieme, che il loro amore tanto speciale da dover essere messo nero su bianco abbia avuto tante gioie! E dimostra una verità inconfutabile: al tempo delle e-mail, dei messaggini e dei social network... la lettera d'amore è ancora il gesto più dolce e romantico che ci sia!



giovedì 14 marzo 2013

Tristano e Isotta



A seguito della caduta dell'Impero romano, l'isola britannica è frammentata in una serie di tribù che poco o nulla riescono contro gli attacchi dell'Irlanda. Mentre i capi delle varie tribù sono riuniti per cercare una soluzione, gli irlandesi attaccano a sorpresa compiendo una strage: il piccolo Tristano viene salvato da Lord Marke, il quale lo alleverà come un figlio. Anni dopo, Tristano è diventato un guerriero forte e coraggioso, durante uno scontro con il nemico riesce a uccidere uno dei guerrieri ma da questi viene ferito gravemente, creduto morto dai suoi compagni viene messo su una barca funeraria lasciata alla deriva. L'imbarcazione però giunge sulle coste d'Irlanda e lì viene trovata da Isotta, figlia del Re, e dalla sua ancella; la ragazza, accortasi che il giovane è ancora vivo, lo cura senza svelargli la sua vera identità. Tra i due nascerà un intenso amore, un amore impossibile: perché l'uomo ucciso da Tristano era il promesso sposo della fanciulla. Poco dopo essere rientrato in Cornovaglia, Tristano si propone per andare a combattere al posto di Lord Marke al torneo indetto dal Re d'Irlanda: al vincitore sarà concessa la mano della figlia così da mettere fine alla guerra; il giovane vince la mano della principessa che sposerà Marke ma l'attende un'amara sorpresa: scopre che Isotta non è altri che la fanciulla da lui amata che l'aveva curato. Col cuore in pezzi Isotta giunge in Inghilterra per sposare un altro uomo, ma l'amore potentissimo che unisce i due giovani non potrà essere arginato...

Film del 2006 con l'affascinante James Franco e Sophia Myles ispirato al famoso mito celtico che racconta della struggente e tragica storia d'amore tra Tristano e Isotta, la pellicola diretta da Kevin Reynolds ha la giusta dose di epicità e di romanticismo per appassionare lo spettatore, con un amore che anticipa di qualche secolo le altrettanto atmosfere struggenti di Romeo e Giulietta.

Voto: 7

lunedì 11 marzo 2013

La stella di luna - Ep. 6: Il segreto di Domhnall

Episodi precedenti:
5. La festa di mezz'estate

Episodio 6. Il segreto di Domhnall


Il Trinity College, foto di Vele Ivy


Il giorno dopo la festa, mi trovavo in biblioteca ad analizzare la leggenda irlandese: rileggevo in continuazione quelle righe alla ricerca della chiave dell'enigma, ma invece di trovare uno spiraglio accadeva l'opposto, perché ad ogni rilettura la mia confusione aumentava maggiormente. Inoltre, la mia mente non era mai stata meno lucida di quel frangente. Sì, perché la frustrazione nel constatare di non essere in grado di venire a capo del mistero dei bigliettini si aggiungeva alla frustrazione per i fatti accaduti la sera precedente... con il risultato che concentrarmi a dovere era praticamente impossibile. Mentre cercavo di raccapezzarmi in quel caos di pensieri, con le mani tra i capelli e un'espressione indubbiamente stralunata sul viso, mi accorsi che Agata si era avvicinata e si era seduta di soppiatto accanto a me. Notai che aveva una strana espressione sul viso, tra l'amareggiato e il cospiratorio (oltre ai segni della sbornia della sera precedente), di tanto in tanto lanciava occhiatine verso Domhnall intento a parlare con un paio di studenti. Provai a dirle qualcosa, ma lei scuotendo il capo mi fece segno di tacere, dopo qualche istante finalmente si decise a parlare, io ero sulle spine senza nemmeno comprenderne la ragione.
-"Ginevra, tu devi sapere che non ci si può fidare di Domhnall. Lui è un bugiardo e ti ha mentito persino sul suo cognome" mi disse Agata senza giri di parole, sembrava imbarazzata o vicina ad uno stato simile alla vergogna di sé. La osservai con un'espressione poco intelligente, senza capire l'entità delle sue rivelazioni. Che cosa mai poteva significare tutto questo? In che senso Domhnall mi aveva mentito? E soprattutto a quale scopo? Dopo aver riflettuto qualche momento, guardai Agata ma la ragazza aveva distolto lo sguardo: giocherellava nervosamente con la pagina del mio libro. Allora mi voltai verso l'enigmatico ragazzo oggetto di quella conversazione: era intento a sistemare alcuni libri, senza poter neanche solo lontanamente immaginare di essere al centro dei miei pensieri.


Biblioteca del Trinity College


Incerta sul da farsi alla luce di quelle notizie, infine mi alzai e percorrendo il breve tratto che ci separava, mi avvicinai a lui; notai che Domhnall si era accorto della mia presenza ma che palesemente mi stava ignorando, così senza fretta restai ad attendere in silenzio che finisse di sistemare i volumi sullo scaffale. Quando la cosa (indubbiamente secondo il suo punto di vista) si stava facendo ridicola o addirittura imbarazzante, si voltò verso di me e sbottò: -"Ti serve qualcosa?"
-"Io... ecco, io... ho bisogno di avere spiegazioni da te su una questione molto importante" risposi sentendomi in soggezione più del necessario.
Domhnall scosse la testa con espressione esasperata e senza perdere il suo solito glaciale contegno, mi rispose: -"Ascoltami bene, io sto lavorando e non posso perdere tempo ad intrattenermi in amabili conversazioni con te, quindi ti prego di scusarmi" e si voltò senza aggiungere nient'altro.
Ferita, più da tutto l'insieme dei suoi atteggiamenti nei miei confronti che non da quell'ultima frase sgarbata, me ne tornai al mio posto. Notai a malapena che Agata se n'era andata senza nemmeno dire una parola. Provando a fingere risolutezza inforcai il mio libro con l'intenzione di immergermi nel mistero... volevo concentrarmi con tutte le mie forze, ma era difficile: ero troppo esausta e delusa per farlo. Inoltre, quanto mi aveva raccontato Agata continuava a ronzarmi nella testa, un ronzio impossibile da scacciare... Così quando mi accorsi che Domhnall si era allontanato in un'altra sala e in quel momento ero da sola fu un lampo, un impulso partito chissà da quali meandri del mio istinto: mi alzai e andai verso la giacca del ragazzo, frugai dentro alle tasche fino a trovare le chiavi del suo alloggio, poi senza guardarmi indietro recuperai le mie cose e uscii dalla biblioteca.





Mentre camminavo velocemente per le strade di Dublino non riuscivo a credere a ciò che avevo appena fatto! Di nuovo una cosa illegale! Le raccomandazioni di Allegra mi risuonavano nella memoria! Eppure, non potevo evitare di agire in quel modo: dovevo scoprire il segreto di Domhnall, a tutti i costi. Allungai il passo, consapevole che il suo turno di lavoro alla biblioteca sarebbe terminato dopo due ore, dandomi così il tempo di tornare indietro e rimettere le chiavi al loro posto prima che lui potesse accorgersene. Entrai in casa sua quasi in punta di piedi e in apnea, la casa era in penombra; l'ambiente era ordinato e tranquillo, pieno di libri e appunti. Un luogo che rifletteva pienamente la sobrietà della persona che vi abitava. A pensarci bene, in nessun altro posto se non lì avrei potuto comprendere meglio chi era davvero. Mi soffermai a lungo a curiosare in giro... una strana emozione nel petto... poi mi avvicinai alla scrivania notando alcune lettere accanto al computer. Le presi in mano con curiosità vedendo che provenivano da Harvard, poi ne rigirai una per leggere l'indirizzo del destinatario... e lo shock mi colpì in un istante: Mr Domhnall O'Brien... c'era scritto Mr Domhnall O'Brien. A tentoni trovai la sedia e mi sedetti nel vano, impossibile tentativo di riordinare le idee, ma il cuore martellante minacciava di spaccarmi il petto: quel cognome, quel cognome... non poteva essere solo una coincidenza!


Racconto a puntate ideato e scritto da Silvia e Vele Ivy

Nota delle autrici: i commenti più belli verranno pubblicati nell'ebook che creeremo per raccogliere tutta la storia!

lunedì 4 marzo 2013

La stella di luna - Ep. 5: La festa di mezz'estate

Episodi precedenti:

Episodio 5. La festa di mezz'estate

Da: ginevra.baroni@yahoo.it
A: allegra.merini@virgilio.it
Oggetto: Una strana serata...

Carissima Allegra,

eccomi a raccontarti la mia ultima avventura irlandese, questa volta ambientata in un castello colmo di fate e folletti!
No, non sono impazzita! Devi sapere che ieri sera sono andata con i miei nuovi amici ad una festa di mezz'estate a tema fantasy, tenuta appunto in un vecchio castello nel mezzo della campagna irlandese. Ora la tua prima domanda sarà: e tu come ti sei vestita? Da fata dei fiori! Ci ha pensato Carolyn, da vera dublinese DOC, a portare me ed Agata in un negozietto di abitini vintage a basso costo.


Foto di Vele Ivy


Loro due si sono prese dei vestiti color pastello, mentre a me hanno consigliato di prenderne uno rosso acceso, dicendomi che sta bene con i miei capelli castani scuri e gli occhi neri. Oltre a ciò, io ho creato delle coroncine di fiori per me e le mie amiche, e per la mia ho usato dei boccioli di rose rosse! Mi è tornato utile quel corso di "fai da te creativo" che abbiamo frequentato qualche anno fa, ti ricordi?
Una volta pronte siamo andate da Gregg che ci aspettava vestito da Leprechaun, il tipico folletto irlandese che qui è spesso rappresentato da artisti di strada/locandine/pupazzi etc. I capelli rossi ce li ha già ed in abbondanza, sono bastati una barbetta posticcia e un gran cappello verde a fare il resto. Agata ha subito chiesto dove fosse Domhnall, ma Gregg ha detto che ci potevamo avviare senza di lui perché era indeciso se venire o meno, eventualmente ci avrebbe raggiunti... io ho pensato che era logico che non venisse: non mi sembra proprio un tipo da feste.
Comunque il posto era meraviglioso, e faceva un certo effetto vedere tutta quella gente vestita da ninfe, gnomi e abitanti vari del Piccolo Popolo! C'era musica celtica suonata dal vivo, ovviamente, e un enorme prato contornato da candele faceva da pista da ballo.


Foto di Ailera Stone


Subito mi si è avvicinato un tipo biondo chiedendomi se fossi italiana (è incredibile come nei paesi anglosassoni distinguano senza esitazione noi sud-europei). Ci siamo messi a ballare, e sarebbe stato anche piacevole, se non fosse che tra un ballo e l'altro il mio cavaliere si scolava ogni volta due pinte di Guinness! E di balli ne abbiamo fatti cinque! Quando gli ho detto che volevo tornare dai miei amici ha cominciato a diventare molesto, mi ha abbracciata dicendo che non poteva lasciarmi andare finché non gli avessi dato un bacio. Io non sapevo davvero cosa fare, ero sconcertata, e lui continuava a sbraitare! Improvvisamente ho visto una mano posarsi sulla spalla del ragazzo, e ho sentito qualcuno che diceva: "Ehi amico, ora è arrivato il mio turno." Ma il biondo non ci pensava lontanamente a mollare la presa. Allora l'altra persona l'ha preso per la spalla e l'ha allontanato da me, facendolo cadere per terra (ubriaco com'era ci è voluto poco a fargli perdere l'equilibrio). A questo punto sono rimasta esterrefatta dallo scoprire che... il mio salvatore era Domhnall, vestito da elfo tolkeniano! Il biondo si è rialzato e tutto arrabbiato ha chiesto a Domhnall cosa volesse da me, e lui guardandomi ha detto che era un mio amico e che io potevo confermarlo. Io però non l'ho fatto, perché ero così sconvolta che continuavo a guardare prima l'uno e poi l'altro senza riuscire a dire niente. Allora Domhnall, col suo tipico carattere paziente, si è girato dicendomi: "Se vuoi rimanere con quell'ubriacone fai pure" e ha fatto per allontanarsi. Io ho pensato al male minore, così l'ho raggiunto e praticamente mi sono buttata tra le sue braccia per ballare! E' stata una serata strana...


Ginevra disegnata da Vele Ivy


... per di più, il mio nuovo cavaliere non era per niente loquace come l'altro, anzi, anche in quel frangente evitava il mio sguardo e non mi parlava. Allora mi sono fatta coraggio e per rompere il ghiaccio ho detto: "Go raibh maith agat", cioè "Grazie" in gaelico. Lui senza fare una piega ha risposto "You're welcome" in inglese, e a questo punto ho deciso di fargli il seguente discorso, in gaelico:
"Sai, non sono una semplice turista che sa solo una parola in gaelico. Io questa lingua la parlo e la capisco piuttosto bene perché l'ho studiata all'università. Ed è buffo, perché tutti mi dicevano che era una perdita di tempo, invece è utilissimo conoscerla!"
Con una certa soddisfazione ho notato che a questo punto Domhnall si è visto costretto a guardarmi, e anche spalancando gli occhi. Di sicuro stava pensando che avevo capito la frase detta ad Agata durante la gita ad Howt. E' stato solo un attimo di turbamento, dopo di che mi ha chiesto, un po' strafottente: "E che alto sai fare, oltre parlare gaelico, rubare antichi manoscritti e scoprire cerchi di fate?" E io, prontamente: "Bè, per esempio sono appena riuscita a tirare fuori una battuta di spirito dal tenebroso Domhnall McCarthy!"
Devo averlo preso alla sprovvista perché a quel punto, che tu ci creda o no, l'ho visto ridere! E ti garantisco che ha tutto un altro aspetto quando ride sinceramente, sembra quasi carino. Allora ne ho approfittato per chiedergli il perché di quella frase ad Howt, e in generale il perché dell'antipatia nei miei confronti. Lui ha cominciato una spiegazione un po' vaga, qualcosa come: "Il problema è un altro, non è che tu non mi piaccia... ma ci sono altre cose che impediscono..." Che impediscono cosa? Non lo so, perché proprio in quell'attimo è arrivata Agata molto agitata, dicendo che aveva bevuto troppo e si sentiva male: aveva cercato Carolyn e Gregg ma loro si erano appartati, e ora le dispiaceva interrompere noi... Domhnall ha subito detto che non stava interrompendo niente (e ti pareva) e riprendendo il suo solito contegno ha deciso che bisognava tornare a casa immediatamente. L'ha aiutata a raggiungere la macchina e insieme siamo tornati a casa di Agata, e io mi sono fermata a dormire da lei per aiutarla ne caso si fosse sentita di nuovo male.
E qui finisce la mia strana serata di mezz'estate!

Un abbraccio e alla prossima,

Ginny


Racconto a puntate ideato e scritto da Silvia e Vele Ivy

Nota delle autrici: i commenti più belli verranno pubblicati nell'ebook che creeremo per raccogliere tutta la storia!

sabato 2 marzo 2013

Un bronzo azzurro!

A fine gennaio, come di consueto, si sono svolti i Campionati europei di pattinaggio di figura, che io ho seguito con la solita passione, specialmente la gara della mia specialità preferita: l'Ice Dance. Purtroppo, causa infortunio, non era presente la mia coppia preferita - formata dai francesi Nathalie Péchalat e Fabian Bourzat -, la quale non ha quindi potuto sfrecciare verso l'ennesima medaglia d'oro... Ma la competizione mi ha regalato comunque una bella soddisfazione perché la coppia italiana formata da Anna Cappellini e Luca Lanotte ha conquistato una bellissima medaglia di bronzo! Anna e Luca sono due pattinatori di grande talento, molto espressivi e passionali e i loro due programmi sono davvero fantastici: Sette spose per sette fratelli (Short Dance) e la Carmen (Free Dance).
In attesa dei Mondiali che si svolgeranno in Canada fra pochi giorni, ecco le esibizioni di Anna e Luca agli Europei!

Sette spose per sette fratelli
(Short Dance)















Carmen
(Free Dance)