E' verità universalmente riconosciuta che una fan di Jane Austen desideri diventare come un'eroina dei suoi romanzi!

venerdì 24 maggio 2013

Il grande Gatsby: i sogni più preziosi spariscono e non tornano più...



Chi è il misterioso Jay Gatsby che vive in una splendida villa di Long Island e offre sfarzose feste già entrate nella leggenda alle quali lui non partecipa mai se non come una figura anonima mischiata tra la moltitudine? Nessuno sa chi sia, nessuno l'ha mai visto, ma tutti raccontano almeno dieci versioni diverse della sua biografia... allora chi è veramente questo Gatsby? Forse solo il suo squattrinato vicino di casa, Nick Carraway, riuscirà a scoprirne i misteri, l'anima... e in fin dei conti a conoscere davvero Gatsby...

Nuova versione cinematografica tratta dal capolavoro di F. Scott Fitzgerald, Il grande Gatsby segna il ritorno di Baz Luhrmann a cinque anni da Australia.
La storia di Jay Gatsby si colloca in quei ruggenti anni Venti scintillanti e pieni di promesse effimere destinati a finire di lì a pochi anni con la Grande Depressione, ma lo spettro del tracollo era ancora lontano o forse le prime avvisaglie erano semplicemente ignorate e si continuava giorno dopo giorno tra feste folli, superficialità e denaro credendo che nulla sarebbe mai mutato...
Tom e Daisy Buchanan sono gli esponenti dell'alta borghesia dell'epoca ricca, indolente, annoiata e senza valori che si trascina da un divertimento all'altro assolutamente incurante di niente, assolutamente incurante di calpestare i sogni e le speranze altrui; per loro il salto da un passatempo all'altro è l'unico espediente per ingannare una vita vuota, fasulla che vive solo di facciata e false apparenze.
In un simile contesto di assoluta mancanza di autenticità, si muove Gatsby che corre a tutta velocità alla riconquista di Daisy, l'amore di gioventù al quale non ha mai smesso di credere ciecamente, benché lei abbia sposato un altro; Gatsby è spinto da un'incrollabile speranza e così negli anni ha fatto l'impossibile per tornare da lei degno, stavolta, di aspirare alla sua mano di ricca e sciocca fanciulla degli anni Venti: da povero ragazzotto con mille sogni di gloria si è trasformato nel Gatsby delle meraviglie che spende e spande e ora è pronto a riprendersi la donna del suo cuore. Questo è Gatsby: un uomo dal passato oscuro immischiato con i gangster che però ha un cuore più puro, onesto e sensibile di tutti quelli che lo circondano... perché non agisce come agisce per denaro, per il potere o per divertimenti effimeri, ma agisce per amore. Gatsby, come una sorta di moderno conte di Montecristo, torna dal passato - quel breve passato felice che pretende di ripetere - per ritrovare la sua amata spinto dall'irriducibile fiducia di chi sa di essere mosso dal giusto, vuole riconquistare Daisy costi quel che costi e nel tentativo finirà per morirne; perché Daisy è solo una delle tante sciocche ragazze dell'epoca con un bel faccino, il cuore annoiato e gli occhi abbagliati dalle luci al neon di un'epoca tanto splendente quanto fasulla e non essendo in grado di riconoscere l'amore vero finirà per decretare la fine di Gatsby e del suo sogno a lungo coltivato. E la tragedia di Jay Gatsby è la tragedia di un uomo solo in apparenza corrotto ma in profondità più vero di tutti gli altri che paga la sua purezza con la tragica fine che solo i puri di cuore fanno, mentre i veri corrotti continuano per la loro strada semplicemente scansando l'ostacolo che si trovano sulla via; la tragedia di Gatsby è la tragedia di una società che non ammette nel suo gioco chi non è in grado di adeguarsi alla sua folle superficialità.
Proprio come dice Nick a Gatsby: lui è migliore di tutti gli altri, e sarà esattamente questo a condannarlo.

Con Il grande Gatsby, Luhrmann torna al suo amato spettacolo spettacolare, dopo le atmosfere "sobrie" di Australia; torna alla sua visione pop, folle e kitsch del passato tutta da reinventare a colpi di contaminazioni e di influenze tra le più originali: questo è il linguaggio cinematografico che più gli si adatta. Così Il grande Gatsby è un film eccessivo, straripante di invenzioni, di idee, di colori e musica, è un film scintillante come lo erano i ruggenti anni Venti, è un film alla Baz Luhrmann a tutti gli effetti! Spesso e volentieri, specialmente nella prima parte, rimanda per espedienti, accorgimenti, dettagli o addirittura scene intere a Moulin Rouge, tantissimi elementi della poetica di questa pellicola ricordano il suo film più celebre e amato: come le feste di Gatsby in cui ti aspetti di vedere apparire da un momento all'altro Satine o Ziedler o certe riprese che da un edificio partono in una carrellata che ci mostra la città di NY dall'alto... nello stesso modo in cui ci veniva mostrata la Parigi fin de siécle, e a tratti Nick Carraway sembra una specie di Christian anni Venti. Moulin Rouge è il mio film preferito e ovviamente tali rimandi disseminati ne Il grande Gatsby mi hanno fatto piacere: certo, Moulin Rouge è irripetibile, con tutta probabilità anche per lo stesso Baz, però con Gatsby ho rivissuto quasi le stesse emozioni di allora, quella sensazione di struggente, emozionante bellezza che mi ha tolto il respiro; un'emozione che non è svanita nemmeno dopo la fine del film.
Il grande Gatsby è un film visivamente straordinario, con un Leonardo DiCaprio in gran spolvero perfetto nel dare voce alle speranze del protagonista della tragica parabola di Fitzgerald. Una delle cose che mi è piaciuta maggiormente è il cartellone pubblicitario con gli occhi e gli occhiali a simboleggiare uno sguardo che giudica in maniera impietosa la decadenza dell'America anni Venti e l'epoca del Jazz; oltre ad essere una citazione della leggendaria copertina del romanzo della prima edizione del 1925, forse quegli occhi occhialuti simboleggiano anche lo sguardo dello stesso Fitzgerald che, come ha fatto tra le pagine del suo libro, osserva senza più illusioni un mondo di false speranze ed effimeri splendori destinato a concludersi con la fine del sogno americano, un mondo che non poteva evitare di portare alla rovina tutti coloro che ne facevano parte a cominciare da lui stesso, vittima dei ruggenti anni Venti insieme alla moglie Zelda, insieme a Gatsby.
Ho apprezzato anche le frasi del romanzo che appaiono qua e là sullo schermo.
Ho adorato, inoltre, la colonna sonora moderna (le contaminazioni tra passato e presente, caro Baz, di cui tu sei maestro!) che trasforma il Jazz in Hip Hop, un po' il Jazz moderno! A spiccare sono le splendide canzoni di Florence and The Machine e Lana Del Rey, ma tutta la colonna sonora reinventa in maniera attuale gli anni Venti gatsbyani, gettando una ventata di attualità ad un contesto molto più vicino a noi di quanto il calendario potrebbe farci credere. I costumi di Prada sono da sogno, la ricostruzione della NY anni Venti è perfetta (fatta in Australia!), ottimo il cast: dal già citato DiCaprio a Carey Mulligan, da Tobey Maguire a Joel Edgerton.

Il grande Gatsby è un film travolgente sia per i contenuti che per le immagini, uno degli eventi cinematografici dell'anno. Il ritorno di un grande regista, un capolavoro letterario senza tempo, uno spettacolo spettacolare da non perdere! Perché il cinema di Baz Luhrmann si può adorare o disprezzare... ma non si può ignorare!

Voto: 9

9 commenti:

Michela Piccarozzi ha detto...

Complimenti per la recensione...una delle migliori che ho letto!

Anonimo ha detto...

Concordo in pieno con la tua recensione,tra l'altro bellissima e molto completa :)
Il film mi è piaciuto molto,e come te non ho potuto non notare i rimandi a Moulin Rouge. Ho trovato Il Grande Gatsby grandioso (scusa il gioco di parole) come immagini,colori,musica e parole. La colonna sonora è splendida (sono giorni che ascolto Young and Beautiful di Lana del Rey..me ne sono innamorata!),e Leonardo di Caprio è un Jay Gatsby perfetto.
Che dire,un ritorno fenomenale per Luhurman!!
Holly

Federica ha detto...

mi mancano poche pagine... forse lunedì potrebbe essere il mio gran giorno!
ora che leggo il tuo votone (uguale tra l'altro a quello che ha dato anche strawberry)son proprio curiosa

laura ha detto...

Bellissima recensione cara Silvia, spero domani di riuscire a vedere questo capolavoro. Per me Leonardo di Caprio anche se fisicamente ha perso parecchio da che era giovinetto e' uno dei piu' bravi e talentuosi attori degli ultimi vent'anni!

Sara Pugliese ha detto...

Bella recensione e bel film.

Silvia ha detto...

@Michela: grazie del complimento!

@Holly: grazie! Anch'io adoro la canzone di Lana Del Rey!!!

@Federica: eheheheh, sono certa che il film ti piacerà!

@laura: grazie! Anche secondo me DiCaprio da giovane era più bello... ma come attore diventa più bravo film dopo film!

@Sara: grazie!

Cannibal Kid ha detto...

anche io ormai sono entrato a far parte del team Gatsby ;)

Silvia ha detto...

@Marco: ahahahahaha, lo so!!!

Anonimo ha detto...

Ciao, complimenti per la recensione! Anche se il titolo ormai è da cambiare, perché purtroppo a volte ritornano: http://holdenandcompany.com/2013/07/30/pino-farinotti-il-ritorno-di-gatsby-what-the-fuck/

:)