John William Waterhouse, Vanity
Oggi pubblico la seconda poesia che preferisco! La poetessa che l'ha composta si chiama Sulpicia.
Sulpicia è l'unica poetessa della letteratura latina, nipote del generale Messalla, ebbe modo di partecipare al circolo letterario creato dallo zio e scrisse sei brevi elegie d'amore che narrano della sua relazione con Cerinto. Per secoli si è creduto che Sulpicia non fosse esistita: si riteneva infatti che le poesie fossero state scritte da un uomo, forse da Tibullo, e che fossero componimenti creati come esercitazione... solo in tempi recenti si è stabilito che Sulpicia è esistita veramente e che quindi i componimenti sono opera sua.
E' giunto infine l'amore, e più vergognoso mi sarebbe
occultarlo che renderlo a qualcuno manifesto.
Pregata dalle mie Muse, Venere l'ha condotto a me
e nel mio seno l'ha deposto.
Le promesse Venere ha mantenuto: le mie gioie racconti
colui di cui si dice che di sue non ne ebbe.
Nulla vorrei affidare a tavolette sigillate
perché nessuno prima del mio amato le legga,
ma dolce m'è peccare e disdegno fingere un viso contrito.
Si dirà che lui fu degno di me, che io fui degna di lui.
(traduzione tratta da qui)
6 commenti:
bella anche questa
Sì, è molto ironica, per certi aspetti!
;-)
Si, però particolare
E' vero! ^_^
Bella anche questa Silvia!
Hai proprio gusto :)
Holly
@Holly: grazie!!! ^_^
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