Durante l'epoca vittoriana i matrimoni combinati erano la consuetudine e nessuno se ne stupiva particolarmente. Solitamente tali unioni erano accordate dai genitori dei futuri sposi, con lunghe e serrate trattative che impegnavano le due parti. Il matrimonio a quel tempo era soprattutto una questione di convenienza e di alleanze vantaggiose. L'amore c'entrava poco o nulla: i matrimoni d'amore erano rari e addirittura considerati fuori luogo, ammissibili solo nel caso dei ceti inferiori, mentre per quanto riguarda le unioni tra altolocati le parole d'ordine erano accordi prematrimoniali e alleanze considerate vantaggiose per questa o quella ragione (ad esempio, un titolo nobiliare per un nuovo ricco desideroso di essere accettato tra la gente importante o una cospicua dote per un nobile decaduto in cerca di denaro per risolvere i propri dissesti economici). La fitta rete che si instaurava tra le due famiglie per portare avanti le contrattazioni matrimoniali vedeva completamente esclusi i due futuri sposi che non prendevano parte ai giochi di potere messi in campo dai rispettivi genitori, questo portava spesso e volentieri a creare unioni tra persone male assortite, destinate ad una sicura infelicità matrimoniale. Così le trattative (quasi un mercanteggiare) andavano avanti tra le due parti nel tentativo di strappare all'altra le condizioni più convenienti possibili dal proprio punto di vista. Il matrimonio era quindi una sorta di baratto, un contratto, un'alleanza accordata tra due potenze per allargare maggiormente la propria influenza in società.
Indubbiamente la futura sposa era la parte più svantaggiata in questo sistema. Alla donna vittoriana non erano riconosciuti particolari diritti, non poteva lavorare (se non come insegnante o domestica e in tal caso i soldi guadagnati venivano presi dal marito), non poteva accedere ad una forma alta di istruzione (materie come legge, ingegneria, fisica e lo studio dei classici erano preclusi alle donne e quelle che vi si impegnavano erano derise e giudicate in maniera negativa), tutto quello che ci si aspettava dalla donna vittoriana era che si sposasse e che si curasse dei figli e della casa, e doveva incondizionata obbedienza al marito al quale apparteneva legalmente dopo le nozze. Il matrimonio, quindi, era la sola via possibile per acquisire dignità per la donna vittoriana (le zitelle non erano molto popolari e dovevano sempre sperare nella carità di un fratello o di un parente in generale), le ereditiere che disponevano di una grande dote erano mogli ambitissime, capaci di risolvere i guai economici dei futuri mariti; la dote era messa da parte sin dall'infanzia e ciò era motivo di orgoglio per qualsiasi fanciulla consapevole che senza la quale difficilmente si sarebbe sposata.
11 commenti:
Che belle le immagini di Jane Eyre... *___*
Ehehehehehe, sì, le adoro anch'io!
^_^
Adoro l'epoca vittoriana, però devo ammettere che le donne erano decisamente più svantaggiate rispetto agli uomini! Complimenti per il tuo blog, una vera delizia! C'è tutto ciò che amo di più! Passa a trovarmi se ti va!
@Alice S.: ehhh, sì, anch'io adoro l'Ottocento... ma certi aspetti di quell'epoca sono troppo controversi... c'è molto da riflettere su tali aspetti...
Grazie dei complimenti!!! ^_^ Verrò a trovarti con piacere!
Jane Eyre...che bello! E' interessante questo post. Grazie e buona settimana.
Che post interessante!!Questo aspetto del matrimonio vittoriano mi ha sempre lasciata un pò "così"..poi la mia sarà forse una domanda un pò ingenua,ma come ci si aspettava che una coppia unita non dall'amore,ma dal volere delle famiglie, avesse poi desiderio di fare dei figli?Mah..
Comunque troppo carine le immagini di Jane Eyre!
Holly
E Jane Eyre e Rochester, che si sposano per amore, sono due anticonformisti! Bel post!
questo blog è sublime!
@Sara: grazie a te! Buona settimana!
@Holly: beh, vedi, più che altro fare i figli all'epoca, più che un desiderio come completamento del sentimento tra due persone, era un dovere... un dovere imposto dalla società quasi. Specialmente quando una ragazza sposava un nobile che doveva tramandare il titolo nobiliare e le ricchezze ciò che le si chiedeva come primo dovere era quello di dare alla luce un erede; in effetti, una delle ragioni per cui le contrattazioni matrimoniali erano così lunghe e serrate era proprio perché il futuro marito voleva essere certo che la futura moglie fosse in grado di dargli dei figli. Se ricordi bene, tale tematica è raccontata in maniera chiara nel film La Duchessa: un esempio lampante di matrimonio combinato il cui unico obiettivo era quello di generare un erede in grado di ereditare il titolo nobiliare...
@Veronica: grazie!!! Ehhh, sì, Jane e Rochester sono un esempio di vero amore che va al di là delle convenzioni... infatti, tutti pensano che lui sposerà Blanche perché è sua pari... e invece in realtà lui ama e sposa Jane!
@Clem: grazie!!!!! ^_^
Già lo sospettavo..però davvero mi riesce difficile capire quella mentalità!
Holly
Ps.La Duchessa non l'ho visto..recupererò al più presto!:)
@Holly: per noi è impossibile capire quella mentalità....
Devi assolutamente recuperare La Duchessa: è un film stupendo!
;-)
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