Qualche settimana fa ho visto in tv la fiction La baronessa di Carini con Vittoria Puccini e Luca Argentero, un bel film in costume remake di un famoso sceneggiato degli anni Settanta. La vicenda racconta della giovane Laura che sposa il barone di Carini don Mariano La Grua, un uomo crudele e dispotico, ma che troverà in Luca Corbara, giunto in Sicilia per scoprire le sue origini, amore e felicità... benché la loro relazione sia minata da un fatto tragico accaduto trecento anni prima in quel luogo: l'assassinio della baronessa di Carini e del suo amante, Ludovico Vernagallo, per mano del padre di lei e forse del marito.
Mi sono così appassionata al film che ho cercato notizie e ho scoperto che si basa su un fatto realmente accaduto...
Secondo la leggenda Laura Lanza sposò ad appena 14 anni il barone di Carini don Vincenzo La Grua, per volontà del padre, Cesare Lanza. Ma stanca dei continui abbandoni del marito, dedito agli affari, che inoltre era molto più vecchio di lei, Laura si innamora e diventa l'amante di Ludovico Vernagallo. I due amanti vennero poi scoperti e assassinati dal padre e dal marito. Pare che su una parete della stanza dell'omicidio ci fosse l'impronta di una mano e che il fantasma della povera Laura si aggiri inquieto per le stanze del castello...
Questa è la leggenda, ciò a cui iniziò a credere la gente del luogo. Sembra infatti che tra Laura e Ludovico non ci fosse nulla più di una tenera amicizia. La ragazza, infatti, era stata data in sposa al barone di Carini solo perché egli l'aveva chiesta in sposa prima di Vernagallo, il matrimonio fu celebrato il 21 dicembre 1543. Comunque a poco a poco emersero inimicizie fra i La Grua, Lanza e Vernagallo... che portarono all'efferato delitto. Esistono dei documenti dai quali risulta che il Vicerè di Sicilia informa la Corte di Spagna che Cesare Lanza, barone di Trabia e conte di Mussomeli, ha ucciso la figlia e Ludovico; questo documento avvalora l'atto di morte della baronessa, redatto il 4 dicembre 1563 conservato nell'archivio della Chiesa Madre di Carini assieme a quello di Ludovico. Ma come detto, non esistono prove di un legame amoroso tra Laura e Ludovico.
La leggenda racconta che fu un frate ad informare il padre e il marito e che tutti e tre progettarono l'omicidio. Il frate avvertì il padre e il marito quando i due amanti si ritrovarono per un convegno amoroso; il padre di lei andò al castello con un seguito di cavalieri che circondarono il castello, affinché nessuno potesse fuggire, e dopo averli colti in flagrante uccise i due amanti. Non vennero celebrati i funerali e la notizia della morte dei due venne tenuta segreta, forse per rispetto forse per paura...
Il Vicerè appena apprese la notizia del delitto bandì sia Cesare Lanza sia il barone La Grua e fece sequestrare i loro beni; ma don Cesare Lanza si appellò al Re, spiegando i motivi del gesto e basandosi sulle norme in vigore all'epoca sulla flagranza dell'adulterio riuscì ad ottenere il perdono e a riavere i suoi beni, come pure il barone La Grua.
Insomma "L'aristocrazia del tempo era al di sopra delle leggi e della giustizia".
Ecco alcuni versi che raccontano dell'omicidio:
"Vju viniri 'na cavalleria
chistu è mè patri chi veni pri mia!
Signuri patri, chi vinistivu a fari?
Signura figghia, vi vegnu a 'mmazzari.
Signuri patri, aspettatimi un pocu
Quantu mi chiamu lu me cunfissuri.
-Habi tant'anni ch'un t'ha confissatu,
ed ora vai circannu cunfissuri?
E, comu dici st'amari palori,
tira la spata e cassaci lu cori;
tira cumpagnu miu, nun la sgarràri,
l'appressu corpu chi cci hai di tirari!
Lu primu corpu la donna cadìu,
L'appressu corpu la donna miriu"
Link: fonte delle info
Verità o leggenda che sia, comunque venne commesso un atroce omicidio e i colpevoli non pagarono affatto; che fossero amanti o meno, di certo Laura e Ludovico non meritavano quell'orrenda fine. Che almeno i loro spiriti abbiano trovato pace e serenità, dovunque si trovino...
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