5. La festa di mezz'estate
Episodio 6. Il segreto di Domhnall
Il Trinity College, foto di Vele Ivy
Il giorno dopo la festa, mi trovavo in biblioteca ad analizzare la leggenda irlandese: rileggevo in continuazione quelle righe alla ricerca della chiave dell'enigma, ma invece di trovare uno spiraglio accadeva l'opposto, perché ad ogni rilettura la mia confusione aumentava maggiormente. Inoltre, la mia mente non era mai stata meno lucida di quel frangente. Sì, perché la frustrazione nel constatare di non essere in grado di venire a capo del mistero dei bigliettini si aggiungeva alla frustrazione per i fatti accaduti la sera precedente... con il risultato che concentrarmi a dovere era praticamente impossibile. Mentre cercavo di raccapezzarmi in quel caos di pensieri, con le mani tra i capelli e un'espressione indubbiamente stralunata sul viso, mi accorsi che Agata si era avvicinata e si era seduta di soppiatto accanto a me. Notai che aveva una strana espressione sul viso, tra l'amareggiato e il cospiratorio (oltre ai segni della sbornia della sera precedente), di tanto in tanto lanciava occhiatine verso Domhnall intento a parlare con un paio di studenti. Provai a dirle qualcosa, ma lei scuotendo il capo mi fece segno di tacere, dopo qualche istante finalmente si decise a parlare, io ero sulle spine senza nemmeno comprenderne la ragione.
-"Ginevra, tu devi sapere che non ci si può fidare di Domhnall. Lui è un bugiardo e ti ha mentito persino sul suo cognome" mi disse Agata senza giri di parole, sembrava imbarazzata o vicina ad uno stato simile alla vergogna di sé. La osservai con un'espressione poco intelligente, senza capire l'entità delle sue rivelazioni. Che cosa mai poteva significare tutto questo? In che senso Domhnall mi aveva mentito? E soprattutto a quale scopo? Dopo aver riflettuto qualche momento, guardai Agata ma la ragazza aveva distolto lo sguardo: giocherellava nervosamente con la pagina del mio libro. Allora mi voltai verso l'enigmatico ragazzo oggetto di quella conversazione: era intento a sistemare alcuni libri, senza poter neanche solo lontanamente immaginare di essere al centro dei miei pensieri.
Biblioteca del Trinity College
Incerta sul da farsi alla luce di quelle notizie, infine mi alzai e percorrendo il breve tratto che ci separava, mi avvicinai a lui; notai che Domhnall si era accorto della mia presenza ma che palesemente mi stava ignorando, così senza fretta restai ad attendere in silenzio che finisse di sistemare i volumi sullo scaffale. Quando la cosa (indubbiamente secondo il suo punto di vista) si stava facendo ridicola o addirittura imbarazzante, si voltò verso di me e sbottò: -"Ti serve qualcosa?"
-"Io... ecco, io... ho bisogno di avere spiegazioni da te su una questione molto importante" risposi sentendomi in soggezione più del necessario.
Domhnall scosse la testa con espressione esasperata e senza perdere il suo solito glaciale contegno, mi rispose: -"Ascoltami bene, io sto lavorando e non posso perdere tempo ad intrattenermi in amabili conversazioni con te, quindi ti prego di scusarmi" e si voltò senza aggiungere nient'altro.
Ferita, più da tutto l'insieme dei suoi atteggiamenti nei miei confronti che non da quell'ultima frase sgarbata, me ne tornai al mio posto. Notai a malapena che Agata se n'era andata senza nemmeno dire una parola. Provando a fingere risolutezza inforcai il mio libro con l'intenzione di immergermi nel mistero... volevo concentrarmi con tutte le mie forze, ma era difficile: ero troppo esausta e delusa per farlo. Inoltre, quanto mi aveva raccontato Agata continuava a ronzarmi nella testa, un ronzio impossibile da scacciare... Così quando mi accorsi che Domhnall si era allontanato in un'altra sala e in quel momento ero da sola fu un lampo, un impulso partito chissà da quali meandri del mio istinto: mi alzai e andai verso la giacca del ragazzo, frugai dentro alle tasche fino a trovare le chiavi del suo alloggio, poi senza guardarmi indietro recuperai le mie cose e uscii dalla biblioteca.
Mentre camminavo velocemente per le strade di Dublino non riuscivo a credere a ciò che avevo appena fatto! Di nuovo una cosa illegale! Le raccomandazioni di Allegra mi risuonavano nella memoria! Eppure, non potevo evitare di agire in quel modo: dovevo scoprire il segreto di Domhnall, a tutti i costi. Allungai il passo, consapevole che il suo turno di lavoro alla biblioteca sarebbe terminato dopo due ore, dandomi così il tempo di tornare indietro e rimettere le chiavi al loro posto prima che lui potesse accorgersene. Entrai in casa sua quasi in punta di piedi e in apnea, la casa era in penombra; l'ambiente era ordinato e tranquillo, pieno di libri e appunti. Un luogo che rifletteva pienamente la sobrietà della persona che vi abitava. A pensarci bene, in nessun altro posto se non lì avrei potuto comprendere meglio chi era davvero. Mi soffermai a lungo a curiosare in giro... una strana emozione nel petto... poi mi avvicinai alla scrivania notando alcune lettere accanto al computer. Le presi in mano con curiosità vedendo che provenivano da Harvard, poi ne rigirai una per leggere l'indirizzo del destinatario... e lo shock mi colpì in un istante: Mr Domhnall O'Brien... c'era scritto Mr Domhnall O'Brien. A tentoni trovai la sedia e mi sedetti nel vano, impossibile tentativo di riordinare le idee, ma il cuore martellante minacciava di spaccarmi il petto: quel cognome, quel cognome... non poteva essere solo una coincidenza!
Nota delle autrici: i commenti più belli verranno pubblicati nell'ebook che creeremo per raccogliere tutta la storia!
5 commenti:
Wow colpo di scena inaspettato!!
Bell'episodio!
Holly
Grazie!!!
^_^
Maaa....non si può aumentare la frequenza delle pubblicazioni delle puntate?! Ok..capito non mi resta che rileggere più volte per essere pronta alla prossima ;))
@Holly: eheheh, un bel colpo di scena, vero? E aspetta di leggere la prossima puntata!
@Laura: brava, è questa la filosofia giusta! Continua a seguirci :-D
Domani siamo già alla settima puntata, cioè a metà!
@laura: ehehehehe, lo so che la storia intriga ed è dura aspettare... ma ne vale la pena, vedrai!
@Vele Ivy: ^_^
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