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E' strano che io che non ho mai amato i musical abbia come film preferito proprio un musical, certo si tratta di un musical atipico, ma sempre musical è! Il fatto è che non ho mai sopportato (se non nei cartoon Disney dove mi sembra che possa avere più coerenza) quei momenti nei film quando gli attori smettono di parlare e improvvisamente si mettono a cantare! Mi ha sempre dato sui nervi, quindi il genere film musicale non avrebbe mai potuto rientrare tra le mie simpatie cinematografiche. Almeno questo fino al settembre 2001 quando uscì nelle sale italiane un musical assolutamente nuovo, fresco, rivoluzionario firmato da Baz Luhrmann: Moulin Rouge! Esattamente scritto col punto esclamativo, quasi ad indicare già da lì la sua natura originale rispetto a quanto visto in precedenza. La storia di per sé non era così nuova: triangolo amoroso, cortigiana divisa tra vero amore e sicurezza economica ma destinata ad una morte prematura (presa in prestito da Dumas figlio e da Verdi), eppure il modo di raccontarla era assolutamente innovativo attraverso un musical non classico ma costruendogli attorno un enorme, visionario juke-box con i più grandi successi pop e rock degli ultimi decenni! Madonna, U2, Beatles, Sting, Queen, David Bowie trapiantati alla fine dell'Ottocento in zona Belle Epoque, un'idea geniale! Così da creare una sorta di steampunk musicale immaginando un Ottocento con canzoni che all'epoca non sarebbero mai potute esistere... e che pure sembrano più plausibili dei concerti suonati dalle orchestrine! Inutile dire che fu miracolo! Perché i momenti musicali erano così piacevoli, vista la fama delle hit eseguite, e così ben inseriti nel contesto della storia (quando gli attori si mettono a cantare non dà mai l'idea che sia fuori luogo, ma sembra la cosa più normale del mondo mettersi a cantare durante un discorso!) da non indurre mai lo spettatore all'esasperazione; incredibilmente, il lavoro di collage musicale fatto da Luhrmann per trovare le canzoni i cui testi si adattassero alla storia e ai dialoghi è talmente perfetto che nemmeno se i momenti musicali fossero stati scritti appositamente per il film sarebbero risultati più appropriati! Ogni pezzo, da Diamonds are a girl's best friend a Your song, da The show must go on al Tango de Roxanne, trova il suo ideale incastro all'interno della narrazione, con una naturalezza tale che ti sembra che Sting o Freddie Mercury l'abbiano scritto pensando a quella scena del film. Credo che, pur nella ovvia difficoltà di mettere su un film, fu tutto molto facile per Moulin Rouge perché quando un film nasce così bene e sotto tali auspici non può che essere tutto facile dal momento che i capolavori vengono da sé, non hanno bisogno di essere forzati. Il regista, lo straordinario Baz Luhrmann, che si era fatto le ossa con film come Ballroom - Gara di ballo e che pochi anni prima aveva mostrato le sue capacità visionarie in Romeo + Juliet, in Moulin Rouge fa una summa di tutta la sua poetica, dei temi e del linguaggio espressivo che gli sono cari, crea così un affresco pop, visionario, kitsch fin nell'anima, un caleidoscopio impazzito di colori e musica al limite del pacchiano! Così da donare al pubblico un'opera personale e unica, diversa da ogni altra cosa che si sia mai vista al cinema, in ambito musicale e non. Baz con Moulin Rouge ha lasciato il segno, assicurandosi un'eternità simile a quella dei già citati Dumas figlio e Verdi, perché ha saputo fare sua quella storia già raccontata altrove. La sua "Traviata pop" è il giusto approdo per la cortigiana tormentata e cagionevole di salute tanto in voga nell'Ottocento e Satine è la degna erede di Marguerite Gautier e di Violetta Valéry che come loro lotta, ama e muore ma non rimpiange di aver amato. Sì, l'amore tormentato ottocentesco ostacolato dalle convenzioni e che Baz Luhrmann riesce a rendere moderno nel suo Ottocento a tratti steampunk quasi a volerci dire che certi sentimenti e valori sono universali, forse anche oggi. Il cast si rivelò ideale per mettere in scena il sogno luhrmanniano: da Nicole Kidman a Ewan McGregor, da John Leguizamo a Jim Broadbent, tutti eccezionalmente bravi, come cantanti esperti o anche migliori, a rendere vivo lo spettacolo spettacolare del film; Elton John disse che la versione di Your song cantata da Ewan era migliore della sua versione, Nicole stupì per le due doti musicali e quelle canzoni storiche trovarono una seconda giovinezza grazie ad un cast in stato di grazia che seppe interpretarle al meglio. La musica straordinaria e i costumi, le scenografie e soprattutto i colori (una delle cose che più amo nel film) furono gli ingredienti del successo. Regalando al mondo un gioiello che nel tempo non perde il suo valore! E dopo 10 anni Moulin Rouge è ancora lì a risplendere e a far gridare al miracolo! Miracolo musicale sì, ma nel suo essere anche e soprattutto una grande, coloratissima parodia dei cliché del musical, riesce a dare vita nuova al genere e a reinventarlo per il futuro! Sperando che la lezione di Baz possa essere studiata a fondo!