Nell'Inghilterra di inizio Ottocento tra guerre napoleoniche e proteste degli operai, seguiamo la vicenda di Robert Moore giovane proprietario di una fabbrica tessile desideroso di far prosperare la sua attività, ma schiacciato dai debiti e minacciato dai continui sabotaggi degli operai ridotti allo stremo. Per risolvere tutti i suoi problemi Robert dovrebbe sposare Shirley, la ricca e brillante ereditiera appena giunta al villaggio, però in realtà lui prova qualcosa per un'altra ragazza. Infatti la bella e dolce Caroline è innamorata di Robert ma non ha denaro e quindi il giovane industriale è consapevole di non poterla sposare, benché anche lui sia innamorato di lei. Intanto, Shirley - oltre a rifiutare la proposta di matrimonio di Robert - rifiuta diversi pretendenti perché nel suo cuore c'è spazio solo per un insegnante povero e di animo nobile, orgoglioso e leale: si tratta di Louis, il fratello di Robert. Dopo una serie di fraintendimenti, malattie, scontri, sofferenze e dubbi... ognuno dei protagonisti troverà la felicità!
Pubblicato nel 1849, Shirley è il romanzo di Charlotte Brontë che più di tutti affronta i temi sociali dell'epoca. Collocato più o meno nello Yorkshire del 1811, il libro intreccia i temi storici legati alle guerre napoleoniche (e le conseguenze sul continente europeo) alle questioni sociali sorte all'indomani della Rivoluzione industriale, che aveva cambiato nel corso di pochi decenni il sistema economico del Paese. Infatti, Robert Moore, di origine belga, si trasferisce in Inghilterra per far tornare all'antico splendore l'attività appartenuta alla sua famiglia, disposto a tutto pur di riuscirci. Purtroppo, però, Robert deve fare i conti con un contesto storico più che mai problematico dovuto alla guerra contro Napoleone che aveva portato il Regno Unito a dare vita ad un controblocco che impediva alle merci prodotte nelle fabbriche inglesi di essere vendute all'estero, così il giovane si ritrova nell'impossibilità di guadagnare per portare avanti la sua attività e sbarazzarsi dei debiti. Tale situazione è aggravata dal malcontento degli operai: stremati dalla povertà e dalla mancanza di lavoro. Così mentre Robert acquista macchinari sempre più avanzati per mandare avanti i lavori nella sua fabbrica, si diffonde il fenomeno del luddismo: movimento di protesta che porta gli operai a sabotare e distruggere i macchinari nelle fabbriche ritenuti la causa della imperante disoccupazione e povertà. Non disposto a farsi piegare e intimidire dalle minacce degli operai, Robert respinge diversi attacchi contro la sua fabbrica e finisce persino per essere ferito gravemente. In un frangente così drammatico tutti, tra industriali al limite del fallimento e operai poveri e disperati, cercano di combattere come possono per non arrendersi. Ed è in tale complicato contesto che si sviluppano le vicende dei personaggi, tutti animati da sentimenti e amori che il destino sembra non voler concretizzare. Caroline e Robert si amano, ma entrambi sono schiacciati dalle circostanze e consapevoli di questo, pur soffrendo (soprattutto la dolce Caroline che finirà per ammalarsi d'amore), sembrano quasi rassegnarsi all'inevitabile idea di non poter stare insieme; Caroline sa che lui sposerà Shirley e Robert sa che Shirley è la sua unica ancora di salvezza per evitare il fallimento. Ma Shirley, pur disposta a fare il necessario per aiutare il giovane, sa che lui non la ama e così lo rifiuta, consapevole che non è lui il suo lieto fine. La ricca e vivace ereditiera ama da tempo qualcun altro, non meno povero di Robert, ma che con le sue nobili qualità e il suo buonsenso si dimostra l'uomo ideale per Shirley: non è altri che Louis Moore, fratello di Robert. Louis è un giovane precettore povero e senza prospettive, però lungi dall'essere un cacciatore di dote ama sinceramente e con tutto il cuore Shirley e dopo anni di incomprensioni e fraintendimenti alla fine sarà lui a sposare l'ereditiera. Per fortuna la penna di Charlotte Brontë regala a ognuno il lieto fine: con il termine del controblocco Robert riesce finalmente a vendere le sue merci e a prosperare e inoltre, dopo le mille vicissitudini passate, comprende le ragioni degli operai e impara ad essere un imprenditore più giusto. Non solo: può finalmente coronare il suo sogno d'amore con Caroline (non senza vergognarsi di aver cercato di sposare Shirley, però!) e formare con lei quella coppia perfetta che fin dall'inizio del libro sapevamo essere. Mentre Shirley, dopo aver fatto prevalere la sua indipendenza e la sua libertà di scelta, può coronare il suo sogno d'amore con il serio e paziente Louis, coppia pronta a mettere a frutto la ricchezza per fare del bene alla comunità.
L'amore ai tempi della Rivoluzione industriale si trova spesso nella letteratura inglese dell'Ottocento, nei tanti mirabili capolavori dell'epoca (non a caso il tema della storia d'amore tormentata e della contrapposizione degli imprenditori e degli operai rimanda a Nord e Sud di Elizabeth Gaskell, amica e biografa di Charlotte), e in questo romanzo trova una efficace fusione con il contesto storico, politico, sociale e le vicende private dei personaggi della storia. Senz'altro Shirley è il romanzo di Charlotte Brontë più significativo per comprendere lo spaccato di un'epoca con le sue contraddizioni e problematiche; del resto, oltre all'affrontare le sopracitate tematiche, Shirley è anche interessante come riflessione sulla condizione della donna nell'Inghilterra di quegli anni: sia l'ereditiera sia Caroline riflettono a più riprese sul ruolo delle donne, sul non poter lavorare e sentirsi utili, sul non poter aspirare ad una vita indipendente e libera come quella degli uomini. Tali lucide riflessioni sono particolarmente significative se si considera che la Brontë era una donna della sua epoca e ancora non poteva prevedere quanto il ruolo della donna nella società sarebbe cambiato nel corso di oltre un secolo e mezzo.
Shirley si dimostra un bel romanzo perché coniuga perfettamente l'interessante spaccato storico alle tribolate ed emozionanti storie dei protagonisti: si comprende meglio un'epoca piena di problemi sociali (non così diversa da oggi) e ci si appassiona a due storie d'amore che sembrano non dover andare a buon fine se non dopo tante sofferenze.
Leggendolo si scopre anche una curiosità: in origine Shirley era un nome maschile! Proprio la scelta di Charlotte Brontë di chiamare così la protagonista del suo libro... ha fatto diventare da allora in poi Shirley un nome tipicamente femminile!
Voto: 7,5