Questo è un altro post speciale nell'ambito dei festeggiamenti per il decimo anniversario di Moulin Rouge! Visto che la trama del film è ispirata a La signora delle camelie e quindi anche a La traviata, ho pensato di dedicare un approfondimento alla celebre opera di Giuseppe Verdi.
Parigi, metà Ottocento, Violetta Valéry, donna di mondo, attende gli invitati nel suo elegante salone. Saluta il marchese d'Obigny, Flora Bervoix e il visconte Gastone de Letorières, che le presenta Alfredo Germont, il quale si dichiara un suo ammiratore e che durante la sua malattia si è recato spesso a chiedere sue notizie; dopo aver chiesto spiegazioni per un simile comportamento, Violetta rimprovera al suo amante, il barone Douphol, di non aver avuto la stessa sollecitudine, il quale non gradisce tale ramanzina. Intanto Alfredo propone un brindisi e tutti insieme cantano le lodi dell'amore e del vino; si ode musica proveniente dalla sala accanto e Violetta invita tutti a spostarsi lì, mentre sta uscendo ha un malore e invita i suoi ospiti a precederla. Guardandosi allo specchio Violetta nota la sua aria sciupata e nota Alfredo, rimasto ad aspettarla, il quale le rimprovera di trascurare la sua salute e poi le dichiara il suo amore. Violetta è colpita da tale confessione e gli chiede da quanto tempo la ama, Alfredo risponde di amarla da un anno, da quando l'ha vista per la prima volta. Incapace di amare davvero, lei gli propone di rimanere amici, ma quando il ragazzo se ne sta andando, Violetta gli dona un fiore e gli chiede di riportarglielo il giorno dopo. Alfredo si allontana felice, mentre gli ospiti prendono congedo. Rimasta sola, Violetta si accorge che le parole di Alfredo l'hanno scossa, ma incerta sul da farsi decide di continuare la sua solita vita di cortigiana e di rinunciare all'occasione di essere amata davvero.
Sono passati tre mesi e Violetta e Alfredo vivono felici nella casa di campagna di lei; il ragazzo riflette sulla sua felice condizione, ma arriva Annina che confessa ad Alfredo di essere stata a Parigi per vendere tutti i beni di Violetta e poter pagare così le spese per il mantenimento della casa. Scoperto l'ammontare della somma, Alfredo decide di andare lui stesso a sistemare gli affari e fa promettere ad Annina di tacere la cosa a Violetta. Alfredo si sente in colpa per quella situazione. Intanto Violetta riceve una lettera: si tratta di un invito a casa di Flora. Giunge Giorgio Germont, padre di Alfredo, e accusa Violetta di spogliare il figlio dei suoi averi, la ragazza allora mostra i documenti al signore che testimoniano che lei ha venduto i suoi beni per mantenere Alfredo, a questo punto l'uomo capisce la situazione. Pur convinto del vero amore che lega i due, Giorgio Germont cerca di far ragionare Violetta dicendole che la loro relazione rischierebbe di mettere a repentaglio il futuro dei figli: Alfredo ha una sorella il cui matrimonio potrebbe andare a monte a causa dello scandalo. Violetta propone di allontanarsi momentaneamente da Alfredo, ma il padre dichiara che la relazione deve essere troncata definitivamente, la povera ragazza senza parenti e malata di tisi non può accettare. Germont le fa notare che quando la sua bellezza sarà sfiorita il figlio non vorrà più stare con lei, non potrebbe trarne alcun conforto vista la natura illecita della loro relazione. Allo stremo, Violetta accetta di lasciare Alfredo: scrive al barone Douphol e poi ad Alfredo la sua decisione di lasciarlo; terminata la lettera entra proprio Alfredo che ha saputo della visita del padre, le propone di andare a conoscerlo, ma lei si fa promettere amore e poi fugge. Alfredo si insospettisce e quando vede la lettera di Flora pensando che Violetta sia alla festa pieno di rabbia decide di andarci nonostante le suppliche del padre. Alla festa di Flora si spettegola sulla rottura tra Violetta e Alfredo. Durante i festeggiamenti del carnevale giunge Alfredo e poi Violetta accompagnata dal barone. Alfredo giocando insulta indirettamente Violetta e il barone, non avendo gradito, sfida il giovane ad una partita di carte: il barone perde e Alfredo incassa una grande somma di denaro. Violetta parla con lui e mentendogli gli dice di andare via perché lei ama il barone. Sdegnato, Alfredo chiama gli invitati e getta la borsa col denaro ai piedi di Violetta, la quale sviene tra le braccia di Flora; tutti inveiscono contro di lui e il padre lo rimprovera. Il barone sfida Alfredo a duello.
Violetta è a letto: la tubercolosi sta avendo la meglio su di lei e il dottor Grenvil confida ad Annina che la fine è vicina. Violetta è sola nella sua stanza e sta leggendo la lettera che le ha scritto Giorgio Germont nel quale la informa di aver rivelato ad Alfredo la verità, il quale sta tornando da lei dopo aver viaggiato all'estero. Ma lei sa che è troppo tardi. Nel frattempo, fuori impazza il carnevale e Annina porta una bella notizia: Alfredo è tornato, entra e abbracciando Violetta le dice che la porterà via da Parigi; arriva anche Giorgio Germont pieno di rimorsi. Violetta chiama a sé Alfredo e gli dona un medaglione col suo ritratto chiedendogli di non dimenticarla. Per un istante sembra che Violetta abbia ritrovato le forze... si alza dal letto... ma subito cade morta.
2 commenti:
Ma sai che non li conoscevo tutti questi collegamenti? E ci parlerai anche della Signora delle Camelie? ;-)
Sì sì, la trama di Moulin Rouge è ispirata a queste celebri opere! Non so se farò un post specifico su La signora delle camelie perché l'ho letto tanti anni fa e non ho avuto tempo di rileggerlo per l'occasione! Comunque, parlare de La traviata equivale a parlare de La signora delle camelie visto che Verdi si è ispirato al romanzo di Dumas figlio!
;-)
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