Francia, 1940. A seguito dell'invasione dei tedeschi, le truppe alleate hanno riparato sulla spiaggia di Dunkerque e, ormai accerchiate dal nemico, possono sperare di essere tratte in salvo solo da un intervento via mare. Raccontando la vicenda attraverso tre punti di vista - la terra, il mare e l'aria - si compirà una delle più grandi imprese della Seconda guerra mondiale...
Ennesimo capolavoro di Christopher Nolan, Dunkirk rievoca i fatti dell'Operazione Dynamo: ossia l'evacuazione delle forze alleate sulla spiaggia di Dunkerque avvenuta tra il 27 maggio e il 4 giugno 1940; oltre 400.000 uomini si ritrovarono intrappolati senza nessuna via di fuga e, con i tedeschi sempre più vicini e minacciosi, l'unica possibilità di salvare quei soldati era via mare. Anche se l'impresa sembrava impossibile, la Gran Bretagna inviò decine di imbarcazioni (tra navi da guerra e persino piccole barche appartenenti a privati) a Dunkerque per trarre in salvo i soldati: la speranza era quella di riuscire a salvarne tra i 30.000 e i 45.000. Alla fine vennero riportati in Inghilterra sani e salvi oltre 338.000 uomini. Dunkerque poteva essere stata una disfatta all'apparenza, ma la brillante operazione che aveva permesso il salvataggio di gran parte delle truppe alleate... in qualche modo tracciò la strada che avrebbe portato, poi, gli Alleati alla vittoria della guerra.
Questo evento così drammatico, significativo e cruciale della Seconda guerra mondiale viene raccontato da Nolan attraverso tre linee narrative differenti utilizzando archi temporali diversi. La terra: una settimana; il mare: un giorno; l'aria: un'ora. Queste tre linee narrative si intrecciano continuamente durante il film raccontando l'evoluzione della vicenda attraverso i diversi punti di vista dei personaggi coinvolti. Così vediamo i soldati impauriti sulla spiaggia che sperano di essere tratti in salvo, vediamo la determinazione dei civili che stanno raggiungendo la Francia sulle loro piccole imbarcazioni e vediamo il coraggio dei piloti della RAF disposti a tutto pur di vegliare sulle operazioni di evacuazione. Questo espediente è utile per comprendere la complessità dell'Operazione Dynamo e il suo esito miracoloso.
Dunkirk è un film sincero, onesto, autentico, senza retorica. Un film che racconta senza falsi eroismi una vicenda drammatica. Dunkirk racconta di una umanità disperata. Racconta di ragazzi impauriti, traumatizzati, allo stremo... e a tratti sospettosi, egoisti, insensibili. Dunkirk racconta di ragazzi gettati allo sbaraglio che vogliono solamente salvarsi con ogni mezzo, anche a costo di essere scorretti. Sono ragazzi normali con debolezze normali gettati in una situazione troppo grande per loro. Nolan parla di paure umane: non ci sono i tipici eroi hollywoodiani senza macchia e senza paura. Ci sono ragazzi traumatizzati, stanchi, infreddoliti, confusi che simboleggiano quell'umanità disperata che ha visto in faccia la guerra, una umanità che a costo di risultare codarda non può non augurarsi di essere salvata.
Ovviamente non mancano le azioni eroiche o i momenti di altruismo (come il pilota della RAF che nonostante abbia finito il carburante continua a sorvolare Dunkerque e porta a termine la sua missione con grande coraggio o il civile che sulla sua barchetta attraversa la Manica e raggiunge la spiaggia per aiutare i soldati), ma Nolan ci ricorda che la guerra non è patinata e che gli uomini coinvolti non sono mai perfetti: sono, per l'appunto, uomini con miserie e slanci di orgoglio. Ci ricorda che i grandi eventi della storia sono fatti soprattutto di persone normali che fanno quello che possono in circostanze che vanno oltre quelle che credevano fossero le loro possibilità.
Dunkirk è un film che rievoca in maniera efficace la determinazione di un Paese che, nonostante fosse tutto a suo sfavore, è andato fino in fondo e con ogni mezzo (letteralmente!) è riuscito a riportare a casa i suoi soldati. Una delle scene più belle è quando il Comandante inglese vedendo le barche all'orizzonte dice che è arrivata la Patria; questo fa capire la costanza di una nazione impossibile da sconfiggere.
Dunkirk è un film potente, un capolavoro di tecnica e cuore, un capolavoro di coerenza e onestà, un capolavoro che rievoca un evento storico cruciale e tutta l'umanità delle persone che ne sono state protagoniste. È il capolavoro di un regista che ancora una volta sa rimanere fedele a se stesso e alla sua idea di Cinema, di un regista che porta avanti la sua poetica senza mai, mai scendere a compromessi.
Con Dunkirk Nolan firma una pellicola dal grande impatto emotivo che porta lo spettatore su quella spiaggia e lo fa immedesimare con la tragedia di quei soldati, fa immedesimare lo spettatore con i piloti e con il civile che conduce la sua piccola barca verso la Francia; allo spettatore sembra di essere impaurito e determinato come loro. Perché si tratta di un film "reale" e autentico.
Dunkirk è uno dei film più brevi di Nolan (solo 76 pagine di sceneggiatura e pochi dialoghi): però sicuramente dal punto di vista emotivo è una delle sue pellicole più incisive; tecnicamente è perfetto e gli effetti speciali sono ridotti al minimo (gli aerei erano realmente in volo e molte delle barche utilizzate - oltre sessanta - erano originali dell'epoca). Altro elemento vincente del film è la colonna sonora di Hans Zimmer: martellante come il ticchettio di un orologio e in crescendo, in grado di sottolineare al meglio il senso di incertezza sul buon esito dell'impresa. Ovviamente la regia di Nolan è impeccabile: è un film ricco di realismo (a tratti sembra un documentario) e sa emozionare e commuovere profondamente. La fotografia è perfetta.
Il cast corale è assolutamente eccellente, dai grandi attori (come Tom Hardy, Kenneth Branagh, Mark Rylance, Cillian Murphy) ai giovani: su tutti Fionn Whitehead nel ruolo del soldato il cui sguardo racconta l'intero film; infine, Harry Styles è una vera sorpresa.
Dunkirk è stato acclamato dalla critica non solo come un capolavoro o come il miglior film di Nolan... ma come il miglior film di guerra di sempre. E la critica non ha mai avuto ragione come stavolta! Christopher Nolan è il più grande regista in circolazione e con Dunkirk firma l'ennesima pietra miliare del (suo) Cinema!
Spero che stavolta venga riconosciuta ufficialmente la sua grandezza: con uno o più Oscar...
Voto: 9
2 commenti:
forse un 9 non lo avrei attribuito, ma ammetto che l'ultima fatica di Nolan, è qualcosa di incredibilmente ben riusito
Secondo me fa parte di quei film che rendono grande il Cinema...
;-)
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