E' verità universalmente riconosciuta che una fan di Jane Austen desideri diventare come un'eroina dei suoi romanzi!

giovedì 8 maggio 2014

Edmund vs Henry: i due protagonisti maschili di Mansfield Park a confronto



Edmund Bertram

Gentile, sensibile, modesto, giudizioso. Edmund, secondogenito di Sir Thomas, è un ragazzo oculato, onesto e ligio al dovere. Rispetto al fratello maggiore e alle sorelle, è un giovanotto con la testa sulle spalle, dal cuore d'oro e pieno di buonsenso. Lui dà incondizionato sostegno a Fanny, è sempre pronto a difenderla e sostenerla. Indubbiamente è il personaggio maschile positivo della storia, pur non avendo la stoffa dell'eroe: essendo perlopiù incolore e scialbo.
Colpisce, più che altro, che da ragazzo onesto, sensibile e responsabile qual è cada vittima del superficiale fascino di Mary Crawford, al punto da amarla per quasi tutto il romanzo - nonostante gli evidenti difetti di lei - prima di aprire gli occhi e rendersi conto della sua totale meschinità. Edmund è la prova che l'amore è cieco e che nella vita si possono prendere davvero abbagli colossali da cui trarre insegnamento. Questa debolezza rende Edmund più umano e ci fa essere maggiormente indulgenti con lui. Alla fine riuscirà a rendersi conto che Fanny, nell'ombra, l'ha sempre amato e che lei è l'unica che merita la sua devozione e il suo affetto.
Edmund impara dai suoi errori di valutazione e diventa migliore... più di quanto non fosse già per natura.




Henry Crawford

Brillante, affascinante, ricco, disinvolto. Henry Crawford, allevato da uno zio fin troppo indulgente, è il prototipo "dell'uomo che non deve chiedere mai" sicuro sempre e comunque che le donne cadranno ai suoi piedi a comando. Non bello ma dallo spiccato savoir faire, riesce senza sforzo a far perdere la testa alle due sorelle Bertram, tanto per passare il tempo. Preoccupato solo di divertirsi, di essere sempre superficiale e di suscitare occhi sognanti e sospiri alle ragazze, non si pone il problema delle conseguenze delle sue azioni. Quando decide di far perdere la testa anche alla rigida Fanny non mette in conto la possibilità che possa innamorarsi veramente di lei. Eppure succede. Il superficiale Henry si innamora di Fanny Price e per amore di lei cambia! Diventa sensibile, attento, premuroso, onesto, sincero... questo potrebbe cambiare il suo destino, il corso della sua vita...
Ma il rifiuto di Fanny (rinnovato a più riprese) in un istante da redento gentleman lo fa ripiombare nell'effimera superficialità iniziale. L'amore per Fanny l'aveva reso migliore... ma il rifiuto di lei ha reso evidente quanto fosse fragile il suo cambiamento. E pensare che nella fase "bravo ragazzo" non si può fare a meno di tifare per lui e sperare che Fanny lo accetti; ma la sopracitata Miss Price è più lungimirante di noi e non si lascia abbindolare: comprende che lui non può compiere il sacrificio di cambiare veramente. Così Henry torna nella ben familiare superficialità: la sua condanna per non aver lottato più a lungo con se stesso per diventare un uomo degno di fiducia.


Singolare è la simmetria al contrario che accomuna Edmund e Henry. Il primo è un personaggio positivo che rischia di perdere se stesso dietro all'amore per una donna meschina; il secondo, invece, è un personaggio negativo che arriva vicinissimo a diventare un uomo migliore grazie all'amore per una donna onesta e sincera.
In questo modo Mansfield Park dimostra ancora una volta che basta un dettaglio, un nonnulla per cambiare in positivo e in negativo il destino di una persona.