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martedì 7 gennaio 2014

Ritratto di signora: Maria Antonietta



Maria Antonietta, chiamata Antoine in famiglia, nacque a Vienna nel 1755, penultima figlia di Maria Teresa d'Austria e di Francesco Stefano di Lorena. La bambina crebbe senza suscitare l'interesse della madre imperatrice, troppo occupata negli affari di stato e più vicina ad una delle figlie maggiori, Maria Cristina (preferenza che fece soffrire molto la piccola Antoine). Gentile e di buon cuore, Maria Antonietta durante l'infanzia fu molto legata alla sorella di poco maggiore Maria Carolina (futura regina di Napoli). Antoine amava la danza ed era molto abile in questa arte, ma non ricevette un'istruzione adeguata durante gli anni giovanili, lacuna che in seguito si sarebbe rivelata grave. Intanto, Maria Teresa era impegnata a piazzare le figlie con i partiti più in auge in Europa, così da tessere importanti alleanze politiche; la giovane Maria Antonietta si ritrovò al centro di questo valzer dei matrimoni quasi per caso: infatti in seguito a una serie di circostanze che impedirono le unioni matrimoniale inizialmente pensate dall'imperatrice, la figlia minore divenne improvvisamente interessante agli occhi della madre quando si prospettò la possibilità di darla in moglie al delfino di Francia. Così frettolosamente si cercò, per quanto possibile, di tappare le lacune della sua frammentaria istruzione e nell'aprile del 1770 Maria Antonietta venne spedita in Francia per sposare Luigi Augusto. Le nozze vennero celebrate il 16 maggio e Maria Antonietta divenne la delfina di Francia, ma questo nuovo status non le portò gioia. Luigi Augusto era un ragazzo insicuro, debole, con il complesso d'inferiorità che la trattava con gentilezza ma nient'altro e si curava solo della caccia e dell'hobby del lavoro di fabbro. A corte Maria Antonietta era vista con sospetto a causa della sua origine austriaca (la chiamavano l'Autrichienne in senso dispregiativo) e nemmeno il popolo stravedeva per lei e iniziò ben presto a screditarla con libelli offensivi se non addirittura osceni. A questo clima non roseo ci si aggiungevano gli intrighi e i pettegolezzi di corte, per non parlare dell'assurda etichetta di Versailles che la delfina trovava ridicola. In quel periodo, dovette vedersela anche con la scandalosa favorita di Luigi XV, Madame Du Barry, a cui la delfina - a causa dei trascorsi poco chiari della contessa - non voleva rivolgere nemmeno la parola, anche se infine fu costretta a cedere e a parlarle una sola volta, dicendole "C'è molta gente oggi a Versailles". Ma le amarezze di Maria Antonietta erano solo all'inizio. Tutti sapevano che il matrimonio non era stato consumato e quindi la colpevolizzavano di non aver ancora dato un erede al trono alla Francia; ai pettegolezzi di corte, si aggiungevano le dure ammonizioni di Maria Teresa che da Vienna la biasimava per la sua incapacità di suscitare la passione nel marito, benché lei avesse tentato a lungo di dimostrarsi affettuosa con il delfino. Inoltre, da Vienna - vero obiettivo di quelle nozze politiche - facevano pressioni sulla delfina affinché promuovesse gli interessi austriaci alla corte di Versailles, cosa che non le riuscì mai nemmeno da regina, visto che il re non le permetteva di interferire in affari politici.
Nella primavera del 1774 Luigi XV morì di vaiolo e il delfino salì al trono come Luigi XVI e Maria Antonietta divenne regina di Francia.
Anno dopo anno, senza figli, con la corte ostile e la continua derisione del popolo, la posizione di Maria Antonietta a Versailles invece di consolidarsi si faceva sempre più precaria. Nel tentativo di evadere da tutte le amarezze e dalla solitudine che l'attanagliava, iniziò a darsi ai piaceri della vita: si faceva confezionare splendidi abiti all'ultima moda, le sue acconciature diventavano sempre più eccessive, giocava d'azzardo e in generale spendeva molto denaro. Inoltre, aveva stretto amicizia con personaggi che spesso e volentieri davano adito a pettegolezzi, coma la duchessa di Polignac; i libelli atti a screditare la regina fioccavano, attribuendole una vita dissoluta e svariati amanti. Per sfuggire alle malelingue e all'opprimente corte di Versailles, Maria Antonietta iniziò a rifugiarsi nel Petit Trianon, un piccolo edificio che sorgeva nel giardino della Reggia, dono del marito; lì Maria Antonietta ambiva a vivere in maniera più semplice e spontanea, indossava semplici abiti bianchi e, in seguito, aveva fatto costruire un piccolo villaggio di campagna, l'hameau de la Reine, dove si producevano latte e formaggi. Il Petit Trianon era il suo piccolo mondo, lì la regina poteva essere davvero se stessa, vi accoglieva solo gli amici più intimi e amava comportarsi come una contadinella, che tante volte interpretava nei piccoli spettacoli allestiti nel palazzo.
Intanto, nel 1777 Giuseppe II, fratello di Maria Antonietta, giunse a Versailles per risolvere i problemi matrimoniali della sorella, anche grazie al suo intervento il matrimonio tra la regina e Luigi XVI venne finalmente consumato dopo sette anni; così nel 1778 Maria Antonietta diede alla luce la sua prima figlia Maria Teresa aka Madame Royale. In seguito, la regina mise al mondo altri tre figli: il delfino Luigi Giuseppe, Luigi Carlo e Sofia Elena (morta in tenera età).
Nel frattempo, l'economia francese non era florida a causa delle guerre, del supporto francese ai coloni americani nella guerra d'indipendenza contro l'Inghilterra e in generale perché Luigi XVI non era un fulmine di guerra, essendo indeciso e facile da manipolare. I libelli che screditavano la regina continuavano ad essere stampati senza sosta (se non in Francia, in Inghilterra), Maria Antonietta era alla base di tutti i problemi del Paese, colpevole di tutto e con il popolo stremato dalle tasse, dalla fame, che non aveva nemmeno il pane... la sua reputazione peggiorava sempre di più.
Nel corso degli anni Ottanta, Maria Antonietta instaurò un rapporto di grande amicizia, confidenza e forse qualcosa di più con il conte svedese Hans Axel von Fersen, che aveva incontrato anni prima durante un ballo in maschera. Bello, intelligente ed eroe della Rivoluzione americana, Fersen fu probabilmente amante della regina e fu sicuramente il suo grande amore.
A peggiorare la fama della regina, agli occhi dell'opinione pubblica, si aggiunse lo scandalo della collana, un prezioso monile che un gioielliere svizzero pensava di aver venduto a Maria Antonietta per tramite del cardinale di Rohan, ma di cui lei era all'oscuro: si era trattato di un inganno ordito da Jeanne de la Motte-Valois, la quale venne poi arrestata. Ma ormai la reputazione della regina era definitivamente compromessa.
Intanto, la crisi finanziaria del Paese si faceva sempre più disperata, pertanto il re nel tentativo di trovare una via d'uscita decise di convocare gli Stati Generali nel maggio del 1789. Il 4 giugno di quell'infausto anno morì il delfino Luigi Giuseppe, evento che passò quasi inosservato dal momento che la Francia era in fermento: la Rivoluzione francese era alle porte. Tra giugno e luglio l'auto-costituita Assemblea nazionale del Terzo Stato reclamò i suoi diritti e il re tentò di mettere fine al potere del Terzo Stato e di chiudere gli Stati Generali, ma era ormai troppo tardi: i tumulti scoppiati a Parigi in quei giorni culminarono con la presa della Bastiglia il 14 luglio 1789. Era l'inizio della fine della monarchia assoluta e dei Borbone. Dopo tali fatti, la famiglia reale venne condotta alle Tuileries. Il 21 giugno 1791 la famiglia reale tentò la fuga: intendeva giungere a Montmédy dove sorgeva una fortezza, lì il re avrebbe potuto contare sull'aiuto di truppe rimastegli fedeli; ma vennero scoperti e arrestati a Varennes, poco distanti dalla loro meta dove avrebbero ritrovato la libertà. Questo compromise ulteriormente la posizione del re e della famiglia reale. In seguito, la famiglia reale venne imprigionata alla Torre del tempio. Al termine del processo, Luigi XVI venne condannato a morte e fu ghigliottinato il 21 gennaio 1793. Intanto, la regina, che ora veniva chiamata vedova Capeto (con il cognome che era stato assegnato al re dopo che i titoli nobiliari erano stati banditi), era sempre più sconsolata e invecchiata; in quel periodo alcuni ordirono dei piani per liberarla e questo accelerò la decisione di giustiziarla. Condotta alla prigione della Conciergerie, Maria Antonietta fu ghigliottinata il 16 ottobre 1793. Si concludeva così la tragica parabola dell'infelice Antoine.

Maria Antonietta è forse il personaggio più incompreso di tutta la storia. Detestata e screditata in vita ed equivocata per decenni dopo la sua morte. Da quando arrivò in Francia, nel 1770, fino ad oggi le sono state attribuite innumerevoli colpe, innumerevoli vizi. Le sono state attribuite frasi e comportamenti crudeli e insensibili, come la famosa frase "Se non hanno pare, che mangino brioches" che non solo non pronunciò mai, ma che era iniziata a circolare almeno cento anni prima, detta forse da un'altra persona. Nondimeno, questa vergognosa frase e le altre sue presunte colpe hanno continuato ad aleggiare attorno alla sua figura per lungo tempo. Le si condanna di essere stata una donna frivola interessata solo ai vestiti e ai divertimenti e forse in parte lo era, ma è stata soprattutto una donna infelice segnata da un matrimonio disastroso, da una madre opprimente che la faceva sentire una nullità e da un ruolo, quello di regina, per il quale non era tagliata. I suoi contemporanei l'accusavano di essere senza scrupoli, quando in realtà era una donna gentile, generosa e soprattutto una madre attenta e presente che si preoccupava dei suoi figli. Ben lontana dall'immagine mostruosa a viziosa che i libelli dipingevano. Non era una santa, ma nemmeno un demone. Era solo una donna gentile e modesta, senza particolari doti o meriti, una persona qualunque che solo per caso si ritrovò in una posizione per la quale era inadeguata, proprio come Luigi XVI: entrambi erano mediocri e non particolarmente brillanti, inadatti a regnare, i quali si ritrovarono loro malgrado nel posto sbagliato al momento sbagliato. Questa fu la loro "colpa" e questa fu la loro condanna. Quali che fossero le sue mancanze, Maria Antonietta non meritava la tragica fine che il destino le ha riservato, forse avrebbe meritato maggior clemenza da parte della storia, che invece impietosa si è abbattuta su di lei e sulla sua famiglia.
Commuove il suo tragico destino e la crudeltà con la quale fu trattata (lei e la sua famiglia) in quegli ultimi drammatici giorni.
Ciò che merita Maria Antonietta è di essere riscoperta, riabilitata dalla triste fama che ancora la perseguita, dovrebbe essere approfondita e studiata così da abbattere i pregiudizi su di lei e di conoscerla per quella che è stata veramente: Madame Antoine, vittima della sua epoca.

"Se abbiamo delle colpe, di certo le abbiamo espiate" .
(Maria Antonietta)



3 commenti:

Sabina Fragola ha detto...

Bravissima! Maria Antonietta è una delle figura più affascinanti che si incontrano in Storia, non per suoi particolari meriti ma per essere stata in balia degli eventi e aver agito cercando di essere, tutto sommato,se stessa. Una delle mie regine preferite, mi ha sempre suscitato grande curiosità e interesse.

Le Passioni di Concy ha detto...

mi piace tantissimo il tuo blog, anche io amo questo mondo magico e mi iscrivo volentieri :) se vuoi ricambia http://torella88.blogspot.it/ grazie

Silvia ha detto...

L'unica cosa che mi dispiace di questo speciale, è che dura troppo poco!!!

Già siamo a Maria Antonietta!!!

Un post bellissimo, comunque, come sempre.