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martedì 10 dicembre 2013

Ritratto di signora: Caterina la Grande



Sofia di Anhalt-Zerbst nacque nel 1729 a Stettino, in Pomerania; il padre era un generale prussiano, la madre era una principessa tedesca. La piccola Sofia fin dalla tenera età spiccava per brillantezza, curiosità, intelligenza e aveva un carattere testardo e deciso. La madre la trascurava, avendo a cuore gli interessi del figlio maschio, e siccome la bambina non era molto attraente la donna era convinta che non valesse la pena dare molta attenzione alla figlia, benché fosse dotata di qualità ben più importanti. Crescendo, il suo carattere vivace, estroverso, attento e curioso non mancava di stupire e affascinare chiunque si trovasse a parlare con lei. Sofia ricevette un'istruzione molto varia. Inoltre, sempre da giovanissima, qualcuno profetizzò che avrebbe ereditato tre corone: profezia che Sofia mai dimenticò. Intanto, nel 1744 la zarina Elisabetta, che non aveva figli, aveva designato come suo erede il nipote Pietro e nel cercare in Europa una sposa adatta a lui alla fine aveva scelto la giovane Sofia. Così la ragazza partì alla volta della Russia assieme alla madre. Lì si convertì alla fede ortodossa e venne ribattezzata Caterina e sposò Pietro. Il matrimonio fu difficile e tormentato fin dall'inizio: Pietro era un tipo volgare, collerico, instabile oltre che di brutto aspetto; spesso irrompeva negli appartamenti della moglie e la costringeva a marciare, a portare il fucile e a montare di guardia come se fosse un soldato (Pietro era un ammiratore dell'imperatore prussiano e indossava sempre la divisa dell'esercito prussiano in barba al suo ruolo di futuro zar di tutte le Russie, aveva una vera ossessione per le manovre militari e tutto quello che concerneva l'esercito), inoltre spesso terrorizzava Caterina con i suoi attacchi d'ira, soprattutto quando era ubriaco (cosa che accadeva assai di frequente) e non mancava di vantarsi delle sue conquiste amorose. In quegli anni Caterina soffrì molto e il suo fu un vero e proprio calvario, doveva stare sempre in allerta; la situazione era aggravata anche dal comportamento autoritario e capriccioso della zarina.
A peggiorare le cose c'era il fatto che non essendo stato consumato il matrimonio Caterina veniva vista con sospetto perché ancora non aveva messo al mondo un erede: questo poteva portarla ad essere ripudiata da Pietro, il quale minacciava di mandarla in convento per poter sposare una delle sue amanti. Si ritiene che pur di dare un erede alla Russia, Caterina fosse stata spinta ad avere degli amanti che potessero darle dei figli: Sergej Saltykov, il suo primo amante, è ritenuto il padre di Paolo, il suo primogenito, mentre dal polacco Stanislao Poniatowski (in seguito re di Polonia per volere di Caterina) ebbe probabilmente la sua seconda figlia, Anna. Entrambi i bambini alla nascita furono presi in custodia da Elisabetta che si occupò di loro al punto che Caterina non riuscì a instaurare un vero legame con Paolo (Anna morì in tenera età).
Non desiderando più sentirsi debole e alla mercé dei capricci del marito e della zarina, quando con il passare del tempo la salute di Elisabetta si aggravò al punto da far presagire presto la sua dipartita e l'ascesa del nuovo imperatore, Caterina aveva preso a studiare libri di storia che rievocavano le strategie per prendere il potere nella Roma antica e divorava i libri degli illuministi di cui era una fervente estimatrice: intratteneva un rapporto epistolare con Voltaire e ammirava Diderot e Montesquieu.
Nel 1762 la zarina Elisabetta morì e Pietro III divenne il nuovo zar. Caterina, che già da tempo rifletteva su cosa sarebbe accaduto alla morte della zarina presagendo che si sarebbe creata una fase di instabilità e lotta per il trono, era in contatto con un vasto gruppo che appoggiava la sua ascesa al trono al posto del marito, che non era amato per le sue simpatie filo-prussiane. Durante le prime settimane di regno, Pietro III varò una serie di riforme contro la chiesa ortodossa e non solo che lo resero ancora più impopolare e sgradito ai sudditi. Dopo l'ennesima umiliazione pubblica, temendo sempre più concretamente che il marito fosse sul punto di ripudiarla, Caterina decise di rompere gli indugi e diede il via libera ai suoi di procedere con il piano di colpo di stato progettato per scalzare il nuovo zar. Caterina aiutata da Grigorij Orlov, che era il suo amante, e dai suoi fratelli riuscì a riunire un vasto esercito con cui marciò fino a San Pietroburgo: così Caterina II divenne la nuova imperatrice di Russia. Pietro fu arrestato e poco dopo morì, probabilmente assassinato da Orlov con il benestare della nuova zarina.
Il regno di Caterina fu caratterizzato dai principi illuministi e tutta Europa non mancava di ammirare le riforme e le innovazioni che l'illuminata zarina stava portando nella barbara e ancora arretrata Russia. Ispirata dalle opere di Voltaire, Montesquieu, Diderot e Cesare Beccaria riformò la giustizia, fece costruire scuole e ospedali, fece erigere nuovi villaggi.
Nel corso del suo regno ci furono diverse rivolte, spesso ispirate da mitomani che sostenevano di essere lo zar Pietro III scampato alla morte, il più famoso fu un certo Pugacev, e che pretendevano di spodestare Caterina dal trono per rimettere l'ex zar spodestato a sua volta.
Caterina espanse l'impero russo annettendo parte della Polonia, la Crimea (conquistata dal generale Potemkin, altro suo amante) e fu a lungo in guerra contro i turchi e contro la Svezia.
Anche se lei non amava tale titolo, negli ultimi anni di regno già veniva chiamata dai sudditi Caterina la Grande. Si spense nel 1796 all'età di 67 anni.

La zarina Caterina II è l'unica figura femminile ad essere passata alla storia con il titolo di "Grande". Donna coraggiosa, vivace, brillante, intelligente, coltissima e intrepida, arrivata da straniera in Russia riuscì a diventarne imperatrice e a segnare con il suo regno uno dei periodi di maggior splendore della storia di questo Paese. Amica degli illuministi e comandante in capo di un impero vastissimo, riuscì a forgiare la sua epoca rendendola simile alla sua visione del mondo fatta di principi illuministi e di un governo attento e presente libero dai capricci e dalle follie che avevano caratterizzato i regni precedenti al suo. Ammiratrice di Pietro il Grande sperava di lasciare anche lei un segno nella storia russa e proprio lei, russa più dei russi stessi, nonostante i natali tedeschi, riuscì a comprendere fin nel profondo la cultura e l'anima del suo Paese d'adozione tanto da essere amata dai sudditi per questo. Caterina è indubbiamente una delle figure più affascinanti del suo tempo.



2 commenti:

Kassandra Black ha detto...

Caterina è una delle mie zarine preferite, avevo persino accarezzato l'idea di fare la tesi su di lei:)

laura ha detto...

Bellissimo post e Grande donna davvero!