Carlotta nacque il 7 giugno 1840 a Laeken da Leopoldo I re dei Belgi e da Luisa d'Orléans. Crescendo la principessa divenne una giovane vivace e intelligente nonché dotata di grande bellezza: quando Carlotta aveva intorno ai sedici anni suo padre la definì "La più bella principessa d'Europa". Ben presto arrivò il momento di pensare ad un buon matrimonio per la ragazza, nel 1856 conobbe l'Arciduca Massimiliano, fratello minore dell'imperatore d'Austria Francesco Giuseppe, e se ne innamorò; benché il padre sperasse di sistemare la figlia su un trono, magari maritandola al re del Portogallo, acconsentì alle nozze e il 27 luglio 1857 Massimiliano e Carlotta si sposarono al Palazzo reale di Bruxelles. Dopo le nozze, Carlotta e Massimiliano si stabilirono a Milano, dove l'Arciduca ricopriva la carica di governatore generale del Lombardo-Veneto, di cui la città era la capitale. Spesso la coppia usciva a passeggio per le strade della città e incontrava la simpatia della gente, soprattutto grazie alle idee liberali e innovative del giovane Massimiliano. Purtroppo Francesco Giuseppe, che aveva un rapporto conflittuale col fratello minore, non vedeva di buon occhio le idee illuminate di Massimiliano, così l'Arciduca venne congedato dal suo incarico nel 1859. A quel punto, la coppia si trasferì a Trieste dove Massimiliano era impegnato anima e corpo nella costruzione di un bellissimo palazzo: il Castello di Miramare, un luogo suggestivo e incantato, vero e proprio "capolavoro" del suo nobile ideatore. In quel periodo Massimiliano e Carlotta progettarono di fare un viaggio fino in Brasile: salparono verso il Sud America eppure, stranamente, dopo la sosta all'isola di Madera, il marito proseguì il viaggio lasciando la moglie da sola laggiù per lungo tempo. Questa è solo la prima di continue separazioni tra i due: benché fosse evidente quanto si amassero, cosa testimoniata dalle struggenti lettere d'amore piene di nostalgia che lui le scriveva durante la lontananza, Massimiliano spesso e volentieri partiva da solo per viaggi lunghissimi, come se non potesse rimanere accanto alla moglie per più di un certo periodo. Intanto i mesi scorrevano senza che accadesse niente di speciale e i due sposi si avvilivano sempre di più al pensiero della loro inattività. Ma il destino stava per chiamarli in causa. Verso l'inizio degli anni Sessanta arrivò a Massimiliano una proposta da parte di Napoleone III: l'imperatore francese offriva all'Arciduca il trono del Messico; infatti, il Paese sudamericano da quando aveva ottenuto l'indipendenza, nel 1821, versava in uno stato di instabilità in cui si erano succeduti senza successo diversi governi. Così la proposta francese era quella di dare supporto militare inviando le proprie truppe per cacciare i ribelli e dare vita ad un impero messicano guidato da Massimiliano e Carlotta. Nonostante le perplessità suscitate da tale progetto da parte di molti - tra cui Francesco Giuseppe e la regina Vittoria - visti i pericoli e le incognite di una situazione instabile come quella che si presentava in Messico, infine Massimiliano e Carlotta decisero di accettare la sfida, non tanto mossi da ambizioni personali quanto dal desiderio di portare pace e stabilità in quel Paese. Così dopo essere stati incoronati Imperatore e Imperatrice del Messico nel Castello di Miramare, i due partirono alla volta del loro nuovo impero nell'aprile del 1864. Giunti a destinazione trovarono un Paese preda dell'anarchia e del caos, nel quale solo una minima parte della popolazione aveva davvero accettato l'avvento di un sovrano straniero. Comunque, i due imperatori si impegnarono da subito per risolvere i tanti problemi del Paese e incantati dalle meraviglie della loro nuova patria si convinsero di aver fatto la scelta giusta nell'accettare quel gravoso compito. Però, nonostante l'ottimismo iniziale, la situazione non era delle migliori ed era più che mai evidente che l'imperatore riusciva a tenere le redini del Paese solo grazie alla presenza delle truppe francesi che tenevano a bada i ribelli. Intanto, il rapporto tra Carlotta e Massimiliano divenne sempre più enigmatico: dormivano in stanze separate, lui spesso si assentava per lunghi mesi lasciando lei da sola, addirittura durante le sue assenze le impediva di farsi carico delle questioni politiche in sua vece. Nel frattempo, la situazione in Messico invece di migliorare continuava a degenerare: i ribelli avanzavano sostenuti dagli Stati Uniti, che non vedevano di buon occhio l'impero, e quando Napoleone III fece sapere a Massimiliano la sua intenzione di richiamare le sue truppe in Francia fu la fine, perché l'impero del Messico senza l'aiuto della Francia era destinato a crollare. Allora Carlotta tentò il tutto per tutto: nel luglio del 1866 si imbarcò per l'Europa per chiedere aiuto all'imperatore francese e a Papa Pio IX; ma i suoi sforzi risultarono inutili: Napoleone III, vecchio e malato, le confessò che le pressioni americane l'avevano spinto a ritirare le truppe dal Messico. In un ultimo disperato tentativo l'imperatrice del Messico si recò a Roma per chiedere aiuto al pontefice ma proprio lì Carlotta manifestò i primi segni della pazzia che la stava per ghermire: iniziò ad avere manie di persecuzione e ad accusare chiunque di volerla avvelenare, arrivando a rifiutare cibo e acqua; ridotta ad uno stato di totale prostrazione, sola e disperata, dopo il rifiuto di Pio IX di aiutarla, l'imperatrice venne riportata al Castello di Miramare: dopo essere stata dichiarata folle, fu imprigionata per lunghi mesi all'interno del castelletto, rinchiusa in una stanza con le finestre sbarrate. In suo soccorso giunse la regina Maria Enrichetta moglie di suo fratello Leopoldo II, la cognata riuscì a strappare Carlotta dalla sua prigionia e a riportarla in Belgio; la sera prima di lasciare per sempre Miramare Carlotta pronunciò queste parole: "Aspetterò per sessant'anni". Intanto, durante la sua prigionia, al di là dell'oceano stava per compiersi il tragico destino di Massimiliano: mal consigliato rifiutò di abdicare e catturato dai ribelli venne fucilato il 19 giugno 1867. L'imperatrice solo dopo parecchi mesi venne messa a parte dell'assassinio del marito. Tornata in Belgio, la follia di Carlotta assunse dapprima aspetti violenti ed eccessivi, in seguito la sua diventò una follia più contenuta e malinconica; sopravvisse ai suoi cari e superò indenne la Grande Guerra. Sempre più sola e malinconica, Carlotta si spense all'età di 87 anni il 19 gennaio 1927... si era così compiuta la profezia pronunciata tanti anni prima lasciando Miramare: ha dovuto attendere esattamente sessant'anni prima di ricongiungersi all'amato Massimiliano.
Quella di Carlotta del Belgio è stata una vita avventurosa e drammatica, che l'ha resa una delle figure più tragiche dell'Ottocento. Bella, intelligente, volitiva sembrava essere destinata per natura ad avere un ruolo di primo piano nella storia e riteneva che così dovesse essere anche per l'amato Massimiliano. Purtroppo la storia è costellata di glorie e di abissi e alla sfortunata Carlotta è toccato l'abisso: la morte del marito e la pazzia. Ma c'è di più, ancora oggi non si conosce esattamente la natura del matrimonio tra lei e Massimiliano: i due si amavano ma lui spesso e volentieri la lasciava da sola per lungo tempo, non condividevano la stanza e forse è per questo che la coppia non ebbe figli, inoltre Massimiliano si sentiva inferiore alla moglie - la quale aveva "un cervello da uomo" date le sue abilità politiche - e forse per questo durante il periodo messicano l'aveva tenuta lontana da qualsiasi ruolo di responsabilità.
E' innegabile il fascino tragico di questi giovani sposi destinati alle grandezze del mondo solo per un istante... per poi essere scaraventati per sempre nel più profondo e oscuro dei dolori.