Ecco le recensioni dei period drama che ho visto nel corso delle vacanze! Iniziamo con Great Expectations.
Miniserie BBC del 1999 parla di... non vi racconterò la trama... non tanto perché non voglio rovinarvi la sorpresa quanto piuttosto per il fatto che non ci ho capito niente! Premetto che io non ho un buon rapporto con Dickens, direi che ci detestiamo a vicenda! Ognuno è la Nemesi dell'altro! Tale antipatia risale a quando tentai di leggere David Copperfield: le prime trecento pagine d'infanzia del protagonista mi annoiarono a tal punto che non potei evitare di abbandonare la lettura (cosa che mai faccio visto che quando un libro non mi piace cerco al contrario di leggerlo il più in fretta possibile!). In seguito, tentai di trovare un romanzo da lui scritto più adatto ai miei interessi... ma non sono mai riuscita a trovarne uno che mi abbia ispirata in maniera positiva, perciò da allora ho sempre evitato Dickens! Ora, nell'apprestarmi a vedere questa miniserie partivo già piena di pregiudizi, lo confesso, ma ero anche disposta a ricredermi qualora la storia mi avesse coinvolto (non ricordavo la trama che pure dovevo aver letto tempo addietro): ebbene, questo sceneggiato si è rivelato non solo una delusione, ma anche il peggior lavoro prodotto dalla BBC! Un'oscenità sconcertante! Una storia confusa senza capo né coda con un finale senza senso! Certo, avendo origine dickensiana potrei imputare facilmente a quel signore la colpa di un simile flop, anche se a sua discolpa si potrebbe obiettare che magari il film è stato adattato male dallo sceneggiatore... ma non avendo mai fallito così clamorosamente la BBC mi viene da pensare che non possa essere tutta colpa dello sceneggiatore... quindi chi rimane da biasimare? Dickens, ovviamente! Dal quale, ancora di più, mi terrò alla larga! Sconsiglio questa miniserie (ma se proprio volete vederla, l'unica nota positiva è la presenza del sempre bellissimo Ioan Gruffudd).
Voto: 0
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La storia de Il velo dipinto si colloca nella Cina degli anni Venti: Kitty, annoiata signorina benestante accetta di sposare il batteriologo Walter Fane, uomo non particolarmente espansivo e troppo assorbito dal lavoro benché sia perdutamente innamorato di lei. Ben presto il tedio porta Kitty a iniziare una relazione con l'affascinante viceconsole inglese Charlie Townsend, scoperta la tresca Walter decide di trascinare la moglie in uno sperduto villaggio alle prese con una tremenda epidemia di colera. Dopo momenti difficili fatti di incomprensioni e recriminazioni sembra che i due possano finalmente trovare un attimo di felicità... destinato però a non durare. Film del 2006 con una bravissima Naomi Watts e un affascinante Edward Norton come non lo vedevo da anni, si tratta di una pellicola quanto mai delicata e commovente nel finale. Lo consiglio!
Voto: 8
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Film del 1999 tratto dal romanzo in versi di Puskin racconta del ricco dandy del titolo che si reca in campagna per ricevere l'eredità di uno zio, lì fa innamorare e rifiuta la bella Tatiana, uccide in duello l'amico poeta Lensky e sparisce per anni, quando tornerà e rivedrà Tatiana capirà di amarla ma a quel punto sarà troppo tardi. Film non tanto interessante per la trama, senza particolari colpi di scena, quanto per la bellissima fotografia, le location e la scenografia in generale; ci sono delle scene veramente suggestive e quasi magiche direi, il film vale solo per questo.
Voto: 5,5
Link: la scena della lettera
Versione del 1997 con la bellissima Sophie Marceau nel ruolo della tormentata Anna, si tratta di un film in costume moderno e incalzante tipico della produzione cinematografica di questo genere degli ultimi decenni. Attori adatti ai propri ruoli, bellissimi costumi e location; ha forse il difetto di essere troppo veloce e sbrigativo e di non approfondire pienamente la vicenda di Anna... però tale difetto è proprio anche del romanzo di Tolstoj. Piacevole!
Voto: 7
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Versione del 1948. Dieci anni dopo, Rossella O'Hara diventa Anna Karenina, che segna il ritorno alla grande epopea in costume per Vivien Leigh nei panni dell'eroina di Tolstoj in una pellicola di oltre due ore e ben fedele all'originale, in grado di raccontare meglio tutti i passaggi che portano Anna al suo tragico destino; mi è piaciuta soprattutto la parte finale in cui la Leigh riesce perfettamente a riportare lo stato confusionario e folle di Anna che si avvia verso la morte. Film in costume tipicamente anni Quaranta, soffre un po' il fatto di risultare pesante e fin troppo opprimente e probabilmente a suo tempo pagò l'immensa fama di Via col vento e questo ne decretò lo scarso successo. Comunque, è un film da vedere.
Voto: 6,5
Link: una scena