E' verità universalmente riconosciuta che una fan di Jane Austen desideri diventare come un'eroina dei suoi romanzi!

giovedì 14 luglio 2016

L'incipit di Orgoglio e pregiudizio e l'inizio di Mansfield Park: quando Jane Austen cita se stessa



Il genio di Jane Austen è assodato. Sulla sua ironia, sulla sua facilità nel descrivere le persone, sulla sua bravura nel raccontare in maniera precisa e onesta la sua epoca e il suo mondo è stato detto tutto. La grandezza di Jane Austen è universalmente riconosciuta da tutti: dai critici agli appassionati! Le sue opere dopo duecento anni continuano ad essere amate e a fornire nuovi spunti di riflessione.
Jane Austen è l'incontrastata star della letteratura mondiale!
Eppure il suo genio riesce sempre a sorprendere!
Infatti, un paio di anni fa rileggendo Mansfield Park ho colto una citazione veramente incredibile: perché la Zia Jane con la consueta ironia che la contraddistingue ha citato nientemeno che se stessa!
Questo è il celebre incipit di Orgoglio e pregiudizio:

E' una verità universalmente riconosciuta che uno scapolo in possesso di una grande fortuna sia in cerca di una moglie.

Ora, di seguito ecco un passaggio che si può leggere nella prima pagina di Mansfield Park:

Ma è certo che in questo mondo gli uomini in possesso di grandi ricchezze non sono tanti quante sono le graziose ragazze che li meritano.






Sono rimasta folgorata nel leggere questo passaggio! Non credendo che fosse casuale, ho subito colto l'innegabile volontà di Jane Austen di riallacciarsi all'incipit di Orgoglio e pregiudizio e quindi, in qualche modo, di dare seguito alla famosa questione del ricco gentiluomo in cerca di moglie. Sì, perché la Zia Jane cita il suo romanzo più amato e lo cita in maniera ironica... ma lo cita anche e soprattutto per tornare sulla questione spinosa del matrimonio. All'epoca di Jane le ragazze non potevano aspirare a nient'altro che a un buon matrimonio per avere un futuro certo e un tetto sulla testa: infatti le zitelle erano destinate a vivere dell'elemosina dei parenti ricchi. Le donne non lavoravano e quindi non avevano la possibilità di sognare l'indipendenza. Dunque il miraggio per ogni ragazza era quello di trovare un buon partito da sposare. Nei romanzi di Jane Austen questo tema viene affrontato praticamente sempre e il conflitto tra classi sociali, matrimonio di convenienza e amore vero è sempre all'ordine del giorno. Le sorelle Bennet non erediteranno niente e devono sposare per forza uomini ricchi pur non avendo una dote, tuttavia Elizabeth vuole sposarsi per amore e arriva a rifiutare sia il grottesco Mr Collins sia (all'inizio) Mr Darcy che è ricco ma anche troppo superbo per i suoi gusti. Emma Woodhouse vorrebbe far sposare all'amica Harriet Smith Mr Elton, buon partito per una ragazza dalle oscure origini come lei, ma Elton rifiuta indignato la mano di Harriet e sposa per interesse una ricca ereditiera. Anne Elliot è la figlia di un baronetto decaduto e dopo anni rincontra quel Capitano Wentworth, ora ricco e facoltoso, che un tempo era stata persuasa a lasciare a causa della differenza di classe sociale tra i due: nel loro caso il capovolgimento della situazione economica viene superato dal vero amore che in otto anni ha continuato a legarli con un filo invisibile. Il denaro sta alla base di molte delle tribolazioni sentimentali delle sorelle Dashwood e ovviamente Fanny Price, in quanto parente povera dei Bertram, dovrebbe sentirsi una miracolata quando il ricco Henry Crawford la chiede in moglie: però la giovane sa che il suo pretendente  non è sincero e onesto e lo rifiuta, preferendo sposare l'amato Edmund con il quale iniziare una vita, sì, più modesta... tuttavia incentrata sull'amore vero.
Tutta questa faccenda (matrimoni d'amore vs matrimoni di convenienza) presente nei romanzi di Jane rispecchia la sua epoca, la sua società, il sistema su cui poggiava l'Inghilterra dell'Ottocento. Le donne non lavoravano e non ereditavano niente e quindi dovevano per forza puntare al matrimonio vantaggioso per elevarsi e assicurarsi stabilità.
Il dare seguito all'inizio di Mansfield Park all'incipit di Orgoglio e pregiudizio sembra quasi la volontà di puntare l'attenzione sulla questione e venirne finalmente a patti. Gli uomini ricchi si sposano, ma non ci sono tanti uomini ricchi in giro quante sono le ragazze che aspirano a sposarne uno. Dunque vale la pena rinunciare all'amore e all'autenticità solo per denaro? O è meglio sposarsi per amore anche se significa vivere in ristrettezze economiche? In Orgoglio e pregiudizio Elizabeth e Jane ottengono sia il ricco gentiluomo sia l'amore vero e si può ben dire che le due sono state fortunate: perché per molte altre non è stato così semplice e alcune hanno indubbiamente dovuto accettare compromessi. Fanny si trova nella situazione di poter ottenere il ricco gentiluomo... senza amore vero nel suo caso... e lei cosa sceglierà di fare? Non accettando compromessi, rifiuta il buon partito e si sposa per amore. Forse è vero che non ci sono tanti ricchi gentiluomini quante sono le graziose ragazze che li meritano... ma è anche vero che non tutte le ragazze che li meritano sono davvero interessate a sposarne uno! La trama di Mansfield Park ci suggerisce questo! E la citazione dell'incipit di Orgoglio e pregiudizio ci ricorda che è importante sposare un buon partito... ma che non bisogna rinunciare ad essere se stesse per farlo.

Questo gioco di citazioni è davvero geniale e significativo! Significativo per le donne dell'epoca di Jane Austen e significativo oggi per comprendere ancora una volta l'immenso genio, l'acutezza, lo spirito, la lungimiranza e l'ironia di una scrittrice che a tutti gli effetti è una delle più grandi personalità della letteratura mondiale! Solo la Zia Jane avrebbe potuto citare se stessa con tanta ironia!



2 commenti:

Anonimo ha detto...

Davvero un post interessante!Molto brava a rendertene conto in effetti :)
Holly

Silvia ha detto...

Grazie! Sì, è una citazione davvero interessante!

;-)