E' verità universalmente riconosciuta che una fan di Jane Austen desideri diventare come un'eroina dei suoi romanzi!

sabato 11 aprile 2015

Downton Abbey 4



1921. Sono passati sei mesi dalla tragica scomparsa di Matthew e Mary si limita a sopravvivere, senza riuscire a trovare la forza per andare avanti nemmeno per amore del piccolo George. Intanto, Downton è al centro di grandi cambiamenti necessari per mandare avanti la tenuta, dal momento che dopo la guerra ormai tutto è diverso e la vita delle grandi tenute è diventata difficile. Downstairs la routine quotidiana procede come sempre: tra duro lavoro, qualche intrigo e ambizioni di una vita migliore. Quando all'orizzonte si palesano per lei due possibili pretendenti, Lord Gillingham e Mr Blake, Lady Mary sarà costretta a gettarsi di nuovo nella mischia e ad affrontare nuove sfide...

Non era facile approcciarsi alla quarta stagione di Downton Abbey, non dopo gli shock della terza che aveva visto perdere in maniera drammatica prima Sybil e poi Matthew. Non era facile anche considerando i diversi limiti di trama che la serie precedente aveva evidenziato, ossia quella diffusa mancanza di nuove idee che era emersa puntata dopo puntata.
Diciamo che la quarta stagione è nell'insieme migliore della terza, pur non essendo forse entusiasmante come le prime due serie; ma quantomeno la quarta serie, rispetto alla terza, dà più l'idea di essere lineare e coerente e non caratterizzata da una trama che fa acqua da più parti.
Il tema centrale della quarta serie è il mondo che sta cambiando, in particolare il mondo di Downton Abbey; infatti, dopo la Grande Guerra la rigida divisione di classi sociali sta via via sparendo e tutto quello che rappresenta Downton - pigri nobili preoccupati solo di cambiarsi d'abito tre volte al giorno e camerieri inamidati sempre al loro servizio - è un mondo inevitabilmente destinato a sparire, ed essere spazzato via da una nuova, inarrestabile era di modernità e progresso pronta a soppiantare quel mondo antiquato crollato per sempre tra il 1914 e il 1918. Per prima Mary, non senza malinconia e tristezza, si rende conto che il suo mondo è avviato al tramonto. Questo concetto viene ribadito dalla difficile situazione che Downton e tutte le tenute nobiliari devono affrontare per sopravvivere, viene ribadito da alcuni componenti della servitù che non accettano più di servire a testa bassa ma ambiscono a una vita diversa, è ribadito persino dal cantante jazz di colore assolutamente non spaventato all'idea di essere protagonista della nuova era e, in parte, seppur dolorosamente, anche dalle ennesime traversie di Lady Edith, la quale decide di essere padrona delle sue decisioni, nonostante tutto. La quarta serie ci ricorda che il mondo degli anni '20 stava davvero cambiando e che le convenzioni, le impolverate regole del passato via via stavano perdendo di importanza davanti ai grandi stravolgimenti della Storia.

Di certo, non mancano i drammi anche nella quarta serie, anzi. Ancora una volta la trama si accanisce su alcuni personaggi già strapazzati in passato. Ancora nessuna gioia per Edith, che si illude di trovare un po' di felicità nell'amore per Gregson, ma il destino le si abbatte nuovamente contro... con un colpo di scena che allunga la sua già lunga lista di sventure, anche se almeno stavolta riuscirà a prendere in mano la situazione e non lasciarsi travolgere completamente dagli eventi. Non parliamo poi del nuovo dramma che coinvolge Anna e Mr Bates, i quali si erano appena ricongiunti dopo che lui era stato liberato dal carcere... e Fellowes pensa bene di rimetterli di nuovo nei guai facendo capitare qualcosa di assolutamente orribile a lei, con apparente conseguente vendetta di lui. Perché accanirsi così tanto con loro? E' evidente che oramai si sta raschiando il fondo del barile e che di idee nuove non se ne vedono all'orizzonte...
Ciò che mi ha lasciata perplessa della quarta serie, però, sono altri due elementi. Primo, trovo inadeguati i due protagonisti maschili che dovrebbero rimpiazzare Matthew: sia Gillingham che Blake non mi dicono granché, soprattutto Gillingham non riesce a non far rimpiangere il Matthew di Dan Stevens; fatico a sperare che Mary decida di risposarsi se la prospettiva è sposare uno dei due. Secondo, Lady Rose continua a risultarmi antipatica e insopportabile: non posso credere che il personaggio di Sybil - uno dei migliori della serie, la ragazza idealista e coraggiosa - sia stato rimpiazzato da una sciocca e spesso superficiale oca come Rose, capisco che simboleggi la gioventù irrazionale e avventata, ma davvero non riesco a soffrirla! Poi mi è sembrato di notare che anche il personaggio di nonna Violet abbia perso un po' lo smalto e la verve ironica delle prime serie e questo è un vero peccato. Infine, i soliti intrighi di Thomas iniziano a stancare: possibile che questo personaggio in quattro stagioni non abbia subito un minimo di evoluzione?

Insomma, nell'insieme la quarta serie di Downton Abbey si risolleva dal disastro della terza, riuscendo a ritrovare in parte le emozioni e i colpi di scena che l'hanno resa la serie più famosa del mondo, anche se è assodato che probabilmente non tornerà mai ad essere quella che era stata all'inizio. Comunque, ora è molta la curiosità di scoprire cosa succederà nella quinta serie e se gli abitanti di Downton riusciranno finalmente a trovare un po' di pace!

Voto: 8




Christmas special


Per il debutto di Rose, tutta la truppa di Downton si trasferisce a Londra e lì tra uno scandalo che rischia di screditare il principe di Galles e lo scompiglio portato da Mrs Levinson e Harold, madre e fratello di Lady Cora, di certo nessuno avrà il tempo di annoiarsi...

La puntata speciale della quarta serie di Downton Abbey è davvero deliziosa! Già solo per il fatto che nessuno muore o finisce in carcere... almeno per il momento! Mi è piaciuta soprattutto la parte ambientata a Corte! E il coraggio dimostrato da Edith in un frangente davvero difficile per lei.

Voto: 8



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