E' verità universalmente riconosciuta che una fan di Jane Austen desideri diventare come un'eroina dei suoi romanzi!

lunedì 1 aprile 2013

La stella di luna - Ep. 9: La storia di Réaltàn

Episodi precedenti:

Episodio 9. La storia di Réaltàn

"Réaltàn non è sempre stata così - cominciò Domhnall - una volta non aveva quel sorriso triste, era sempre allegra e piena di vita, e cantava tutto il giorno. Era la luce di questa casa."


Foto di Ailera Stone


"Cantava?" chiesi io, stupita.
"Sì, lei non è nata muta, aveva anzi una bellissima voce. Tutto cambiò due anni fa, a causa di un terribile trauma."
"Ah... - feci io, esitante - quindi è per questo che anche tu sei così, ehm... taciturno?"
Lui perse un attimo il tono triste che aveva assunto all'inizio del racconto e mi fulminò con lo sguardo:
"Io sono sempre stato così, se proprio vuoi saperlo. Perché, c'è qualche problema?"
"Bé, no! Ehm, però scusa se te lo dico, ma al di là del fatto che sei di poche parole, ho notato che non sorridi quasi mai... e questo è strano, anche per una persona introversa."
Lui sbuffò: "Comunque ora non stavamo parlando di me, ma di mia sorella. La vuoi sentire la sua storia, o no?"
"Va bene, non ti interrompo più"
Domhnall si calmò un poco e riprese.
"Quello che accadde due anni fa fu un terribile incidente che coinvolse Réaltàn e il suo fidanzato, Liam. Di lì a poco avrebbero dovuto sposarsi, ma non accadde mai perché Liam morì. Mia sorella sopravvisse, ma da quando uscì dal coma non parlò mai più."
"Divenne muta a causa dell'incidente?"
"Probabilmente a causa del dolore. I medici sostengono che non abbia subito lesioni che le impediscano di parlare, il suo mutismo è dovuto allo shock che non ha ancora superato. Per stare vicino alla mia famiglia io sono tornato dall'America e ho trovato un lavoro temporaneo qui. Sono stati tempi difficili, a Réaltàn servivano specialisti in grado di seguirne la riabilitazione, non certo numerosi in un'isola così sperduta, abbiamo dovuto chiamarli da fuori. Per poterli pagare abbiamo anche venduto un gioiello di famiglia, a cui mia sorella teneva molto perché apparteneva a nostra nonna Diana."
"Diana?" chiesi io, improvvisamente colpita da quel nome.


Albert-Ernest Carrier-Belleuse, Diana Goddess of the Hunt


"Sì, come la dea appartenente alla mitologia delle tue parti. Tra l'altro, Diana è anche il secondo nome di Réaltàn. Comunque, in mezzo a tutto questo io persi il mio lavoro e dovetti recarmi a Dublino; appena arrivato, però, vidi la locandina di un giornale: raffigurava mia sorella, in un ritratto preraffaellita!"
"Il ritratto di Niamh O'Brien..."
"Sì. Io e la mia famiglia siamo discendenti di Niamh O'Brien, probabilmente di uno dei suoi fratelli"
Ebbi un sussulto; in quell'attimo realizzai che stavo parlando con un discendente della musa che aveva ispirato non solo Thomas Crawley, ma anche il grande pittore Waterhouse. Ma Domhnall non avvertì il mio turbamento, e proseguì:
"Quella storia ha fatto molto scalpore. Capisci bene che il mio primo pensiero è andato a Réaltàn: non solo avrebbe sofferto ulteriormente scoprendo che anche una sua antenata aveva perso il suo amato, ma se i media l'avessero scoperta la loro attenzione si sarebbe concentrata su di lei in maniera morbosa. Mi immagino i titoli: La maledizione delle sfortunate donne O'Brien colpisce ancora! La paura che fosse coinvolta in questa storia mi fece prendere la decisione di cambiare cognome, anche se il rischio era basso perché è molto diffuso in Irlanda. Ma sentivo di dover fare qualsiasi cosa pur di proteggerla... così, quando grazie ad Agata trovai lavoro in biblioteca, spiegai la situazione al mio principale. Fu molto comprensivo e accettò di presentarmi a tutto come McCarthy. Lui è l'unica persona a cui ho dovuto rivelare il mio segreto, nemmeno Agata - che era al corrente della mia identità perché ci conosciamo da tempo - sa il motivo che mi ha spinto a prendere questa decisione. Sono stato molto vago con lei."
"Ma non è stato difficile tenere nascosta una cosa simile a Réaltàn? Tutti i giornali e i programmi televisivi ne parlavano..."
"Per fortuna in questa isola quasi nessuno ha la tv, e non ci sono nemmeno edicole. Qui è motivo di orgoglio nazionale rimanere come ai tempi andati. Solo qualche stravagante si fa arrivare qualche rivista dall'esterno, ma siamo stati attenti a chiedere a tutti di tacere con mia sorella, e per fortuna la gente di Jarlath è gente discreta. Abbiamo mantenuto un profilo basso e ci siamo riusciti, prima che arrivassi tu." Concluse, riprendendo un tono ostile.
"Ehm... ma quindi Réaltàn cosa sa delle sue origini?"


John William Waterhouse, My sweet rose


"Quello che sapevamo tutti noi prima della tua scoperta, cioè che la famiglia O'Brien ha vissuto in Inghilterra nell'Ottocento dopo essere emigrata laggiù a seguito di una epidemia, e che poi uno di loro era tornato in Irlanda ai primi del Novecento."
Tutte quelle rivelazioni mi lasciarono incredula. Avvertivo il senso di colpa, ma sentivo anche che dovevo fare qualcosa, qualsiasi cosa per aiutare Réaltàn, perché mi sentivo in debito sia con lei che con Niamh. Eppure sarebbe stato difficile agire se Domhnall mi avesse sempre remato contro... io non mi ero comportata in modo esattamente ortodosso, però anche lui mi aveva provocata fin da subito, invece di cercare di gestire la situazione in maniera razionale.
Ero così scossa che non potei trattenermi e sbottai:
"Ma Domhnall, accidenti! Perché, invece di osteggiarmi, non mi hai raccontato tutto fin dall'inizio? Avrei capito... e non avrei mai dato fastidio alla tua famiglia!"
"E perché mai avrei dovuto fidarmi di te? Sei una persona che non è capace di farsi i fatti propri, che ha perfino trafugato un manoscritto da Oxford per ottenere i suoi scopi. Avrei dovuto raccontare proprio a te la nostra storia? Per dare in pasto mia sorella alla stampa?"
"Avresti almeno potuto cercare di conoscermi per capire se potevi fidarti di me. Una persona normale fa così."
"Normale! Senti chi parla! Ti sembra normale rubarmi le chiavi, arrivare fin qui e piazzarti in mezzo alla mia famiglia come se conoscessi i miei genitori e mia sorella da sempre?"
Nel bel mezzo della nostra lite, la mamma di Domhnall bussò educatamente alla porta: 
"Domhnall e Ginevra cara, è pronta la cena!"


Racconto a puntate ideato e scritto da Silvia e Vele Ivy

Nota delle autrici: i commenti più belli verranno pubblicati nell'ebook che creeremo per raccogliere tutta la storia!

7 commenti:

Vincenzo Sala ha detto...

Davvero eccellente, come sempre!! La scelta di ficcarci dentro Diana è stata per me un colpo!! Ci saranno altre dee?? Oh, il fatto è che adoro la mitologia greca!!!
Dai, vedremo come va a finire!!
Ancora complimenti!

Anonimo ha detto...

bellissima questa puntata!!me li immagino discutere :) e poi la storia sembra molto interessante..spero che tutto si risolva per il meglio!
holly

Silvia ha detto...

@Grace: grazie!!! Sì, ci saranno ovviamente altre idee, vedrai!

@Holly: grazie!!! Sono una bella coppia, ehh?? Chissà come andrà a finire...

Vincenzo Sala ha detto...

:D

laura ha detto...

E adesso cosa succedera'..che ansia pero' con queste puntate %)

Vele Ivy ha detto...

Grazie ragazze!
Ne vedrete ancora delle belle!!

Silvia ha detto...

@Grace: ^_^

@laura: ehehehehehe!!! come dice la mia carissima co-autrice @Vele Ivy ne leggerete ancora delle belle!