E' verità universalmente riconosciuta che una fan di Jane Austen desideri diventare come un'eroina dei suoi romanzi!

martedì 23 aprile 2013

Il drago bianco



Racconta un'antica leggenda che nei dintorni del villaggio di Gilmor si aggirava un drago, una creatura enorme e minacciosa secondo la gente; in verità, in pochi l'avevano visto - o almeno sostenevano di averlo veduto - quindi il fatto che esistesse davvero e che fosse effettivamente la creatura mostruosa descritta non era cosa certa. Ma si sa che alle persone basta un nonnulla per dare credito ad una storia, le storie cambiano di racconto in racconto fino a ingigantire a dismisura finché non diventano reali secondo l'opinione comune, anche se il più delle volte si finisce con l'ignorare da cosa sono state originate. Perciò benché il pacifico villaggio di Gilmor non fosse mai stato minacciato dal temibile drago, la verità della sua minacciosa esistenza era così radicata nelle paure dei locali, tanto che qualsiasi componente della comunità avrebbe potuto giurare di averlo visto davvero.
Fu così che giunse al villaggio un Cavaliere senza macchia e senza paura, eroe di svariate imprese di coraggio: guidato fin lì dalle voci che aveva udito sul terribile drago che flagellava la zona, desideroso di scacciare il mostro e riportare la tranquillità ai pacifici abitanti. La gente di Gilmor lo accolse con giubilo e sollievo perché sapeva che l'avvento del Cavaliere avrebbe liberato il villaggio dalla minaccia della creatura... benché nessun abitante si fosse soffermato un secondo a chiedersi quale fosse, esattamente, l'entità di questa presunta minaccia, dal momento che nemmeno l'ombra si era vista del drago in questione. Ad ogni modo, il Cavaliere rifocillato e spronato dalla gente, dopo aver preso informazioni sulla temibile bestia, partì alla volta della sua nuova impresa. Pare che il drago dimorasse in una grotta che si trovava in cima al monte che dominava imponente su Gilmor. Durante il suo vagare a cavallo in cerca di tracce del drago, il Cavaliere s'imbatté in una bellissima fanciulla praticamente spuntata dal nulla: ella era bella di una bellezza quasi divina, gli sorrise gentilmente e fece un inchino, recava con sé una cesta di bacche; il Cavaliere la osservò chiedendosi se abitasse al villaggio, dal momento che non gli sembrava di averla vista.
-"Signora, abitate in quel villaggio di brava gente che mi sono lasciato alle spalle?" chiese lui.
La bella dama sorrise.
-"No, vivo dall'altra parte della valle. Mi spingo fin qui per raccogliere bacche, frutta selvatica e erbe medicinali"
-"Ma dovete pur sapere che in questa zona dimora un pericoloso drago. Non è prudente aggirarsi da soli senza protezione"
La dama lo guardò intensamente negli occhi.
-"Ed è per questo che voi siete giunto, signore. Per liberarci da un simile flagello?"
-"Farò quel che devo, farò quel che è giusto"
-"Bene, che il vostro cuore possa guidarvi sempre verso il giusto. Buona fortuna" gli augurò la dama e sorridendo gentilmente se ne andò. Il Cavaliere affascinato continuò ad osservarla mentre ella si allontanava, provando già dei sentimenti per la misteriosa fanciulla, perché ogni Cavaliere senza macchia e senza paura deve avere un cuore che batte per una fanciulla speciale che possa vegliare su di lui.
A quel punto, l'eroe riprese il suo cammino fino a giungere alla sommità del monte, scese da cavallo e, spada sguainata pronto ad attaccare la temibile bestia quando l'avesse avvistata, con circospezione si avvicinò all'entrata della grotta, la quale era buia e apparentemente vuota: non vi era traccia del drago. Rimase lì nascosto diversi giorni nella speranza che la feroce e famelica creatura palesasse la sua imponente presenza, ma sembrava che di essa non ci fosse alcuna traccia. Dopo tanto attendere, iniziò a credere che fosse solo una diceria, l'invenzione di gente credulona e facilmente impressionabile, pura superstizione e nulla più; così, stanco ed esasperato, dopo due settimane di vana attesa, riprese il suo cavallo deciso ad andarsene da quel monte desolato. Ripensando alla celestiale fanciulla che aveva incontrato durante l'inizio di quella che riteneva la sua impresa - che il suo cuore non aveva mai dimenticato in quei giorni di solitudine e sconforto - pensò di percorrere l'altro lato della valle nella speranza di incontrarla di nuovo. Ma una volta giunto nella vallata, si accorse che non vi erano abitazioni e tracce di insediamenti umani, pareva che nessuno abitasse laggiù. Deluso, si accampò e accese un fuoco. Ben presto il sonno ebbe la meglio su di lui. Dormì a lungo, ma quando aprì gli occhi il cielo era ancora scuro, le stelle si scorgevano luminose e il fuoco accanto a lui non era del tutto spento. Fu allora che vide qualcosa di veramente incredibile, qualcosa che mai, mai si sarebbe aspettato. Inizialmente pensò si trattasse di un'allucinazione: davanti a lui, lì nella radura, c'era un enorme drago. Aveva una struttura imponente, quattro zampe, due enormi ali e la pelle squamosa era bianca. Era un drago bianco e sembrava essere uscito da un sogno.




Il Cavaliere scattò in piedi e si strofinò gli occhi cercando di vedere meglio. No, egli non si era sbagliato: ciò che vedeva era reale, era proprio lì a poca distanza da lui. Scrutando con maggior attenzione notò che la creatura si muoveva e si accorse che al suo fianco vi era una figura umana: si trattava della splendida fanciulla che regnava nel suo cuore! Il drago teneva il capo abbassato in modo che la ragazza potesse sfiorarlo, sembrava mansueto come un agnellino. La donna e la bestia continuarono a passeggiare per la radura ancora qualche istante, poi come se si fossero accorti solo in quel momento della sua presenza, si volsero verso di lui. Lentamente la fanciulla e il drago bianco gli si avvicinarono, finché non furono proprio lì di fronte. La ragazza lo guardò negli occhi intensamente, poi egli guardò l'immensa creatura: i suoi occhi dorati erano splendenti ed enigmatici allo stesso tempo. Il Cavaliere si sentiva incapace di muovere anche solo un muscolo, impensabile l'idea di afferrare la spada o di fuggire, nulla poteva se non rimanere avvinto alla malia che il drago sembrava emanare. Dopotutto, la creatura pareva assolutamente innocua. I due, l'uomo e la creatura, rimasero a fronteggiarsi per diverso tempo, ognuno a modo suo affascinato dall'altro.
Dopo un tempo difficile da stabilire, il Cavaliere tornò a guardare la fanciulla, con occhi interrogativi e confusi.
-"Signora, chi siete?" chiese incerto.
-"Il mio nome è Aisling. Non dovete temere, il drago è mio amico e non vi farà alcun male"
-"Non ho mai pensato che potesse farmi del male"
-"Eppure siete venuto qui a cercarlo, solo per comprendere infine che non è di alcuna minaccia per voi e per nessun altro. Perché avete cambiato opinione?" chiese la dama.
-"Non ne sono certo, ma è qualcosa che in questo momento sento nel mio cuore"
La dama sorrise e carezzò di nuovo la testa del drago.
-"Vi racconterò la mia storia. Ero la principessa di un regno lontano, un regno prospero e felice. I draghi per la mia gente erano creature sacre, creature amiche, creature pacifiche e benevole su cui contare in ogni momento. Per secoli i draghi avevano protetto il nostro regno e ci avevano servito con fedeltà. Purtroppo gli altri regni non vedevano di buon occhio la nostra amicizia e alleanza con i draghi, così mossi da invidia e da pregiudizi decisero di dichiararci guerra e spinti dalla più oscura malvagità ci attaccarono decretando la fine del mio mondo in cui esseri umani e draghi vivevano in armonia. Blanc, che è il drago bianco che vedete, fin dalla mia nascita è stato mio amico e ha avuto l'incarico di proteggermi e fu proprio lui a trarmi in salvo, portandomi via quando il castello venne distrutto dai nemici; per salvarmi Blanc venne ferito gravemente, ma io non lo abbandonai, riconoscente per quello che lui aveva fatto per me, e così lo curai e lo nascosi - lui ha il potere di diventare invisibile - nascondendomi assieme a lui. Del mio regno, della mia gente non resta nulla. Siamo rimasti solo noi due e da allora vaghiamo per la terra in solitudine, senza pace, senza amici... con il solo desiderio di trovare un luogo in cui poter essere liberi senza doverci nascondere o temere per la nostra vita" i suoi occhi erano tristi.
-"Non avevo mai sentito questa storia. Il vostro racconto è molto diverso dalle leggende che la mia gente racconta sui draghi e su quanto siano bestie terribili"
-"La verità non è mai di chi la racconta, il più delle volte è ben diversa e si trova altrove. Per secoli, i nostri nemici, invidiosi della nostra pace hanno raccontato qualcosa di diverso dalla realtà, instillando nella gente l'odio per i draghi facendoli passare per mostri, quando per loro natura sono esseri benevoli e pacifici"
-"Avete ragione. Solo ora mi rendo conto che la gente del villaggio temeva la minaccia del drago a causa di un pregiudizio radicato e antico che non aveva alcun fondamento nella realtà, mai nessuno di loro è stato minacciato dal drago, forse mai nessuno di loro l'ha visto, eppure tutti erano più che certi che fosse pericoloso, mai nessuno di loro si è fermato a dubitare di tale convinzione. Vi chiedo perdono, signora"
-"Non occorre. Ci saranno sempre persone schiave del pregiudizio e della cattiveria nel mondo, ma l'importante è che ci siano persone dal cuore onesto pronte a schierarsi dalla parte della verità" sorrise dolcemente lei.
Il Cavaliere in quel momento comprese che non desiderava nient'altro se non servire Aisling e proteggere il suo amico, comprese che doveva mettersi al servizio della verità e raccontare alla gente che i draghi non erano creature pericolose ma creature nobili pronte al sacrificio per salvare gli esseri umani. Aisling percepì i sentimenti sinceri nel cuore di lui e glene fu grata, finalmente dopo tanto tempo lei e Blanc avevano trovato un amico, finalmente la principessa aveva ritrovato fiducia in qualcuno.
Fu così che Aisling, il Cavaliere e Blanc lasciarono quella terra viaggiando di villaggio in villaggio, raccontando la loro storia e la verità sui draghi nella speranza di spazzare via finalmente un odioso pregiudizio e di aprire la mente e il cuore di chi era disposto a farlo. Avrebbero viaggiato finché una terra di pace non li avrebbe accolti.


Con questo mio breve racconto partecipo alla Giornata del Drago



8 commenti:

Veronica ha detto...

"La verità non è mai di chi la racconta"...
Bellissima storia, davvero coinvolgente e profonda!

Valentine ha detto...

Ciao, passo di qui per la prima volta, ho trovato il tuo blog grazie all'iniziativa sulla Giornata del Drago.

Innanzitutto complimenti davvero per il titolo del blog, che trovo a dir poco geniale :D
Condivido a pieno: vorrei essere anch'io un personaggio austeniano!

Il racconto sul Drago bianco è davvero bello. E' di tua invenzione? Se è così, allora davvero complimenti ^__^

Vincenzo Sala ha detto...

Non ci credo abbiamo usato la stessa immaginee!!! D: Scusaaa lo so che il tuo racconto è uscito prima ma proprio non lo sapevo...!!!
La storia è davvero ME-RA-VI-GLIO-SA!! Scrivi davvero bene, Silvia!!! È una morale molto bella e condivido l'idea che il drago è una creatura nobile e buona, anche perchè ho un bello schema in testa sulle creature fantastiche e il drago non è l'essere che corrisponde al sentimento dell'odio e della crudeltà!!! Parteciperò anch'io l'anno prossimo alla giornata del drago, perchè anche se ho effettivamente scritto un racconto per l'occasione non mi ero proposta per il blog che avrebbero partecipato... pazienza, per quest'anno passa!
Allora aspetto te e Vele doamni per la prossima puntata de La stella di luna! Ciaoo!!

Vincenzo Sala ha detto...

P.S. per l'immagine ora è a posto, l'ho sostituita con un disegno! ;D

Gnomo del rosmarino ha detto...

Vele mi ha detto che hai riscritto il finale tre volte, e devo dire che ne valeva la pena perché il risultato è eccellente. Come tutte le vere Favole, porta con sé un messaggio profondo e importante.
Complimenti per la storia, cara Silvia.

Sara Pugliese ha detto...

interessante

Alfa ha detto...

Grande! ;)

Silvia ha detto...

@Veronica: grazie di cuore!!!

@Valentine: benvenuta! Grazie dei complimenti per il titolo del blog!!!
Sì, il racconto l'ho scritto io! Grazie ancora!

@Grace: potevi lasciare l'immagine anche tu, non era un problema! Grazie dei complimenti, ho scritto questa storia proprio per ribaltare un po' quella che è la solita immagine negativa del drago nelle leggende popolari! Volevo raccontare che magari è il contrario e i draghi sono figure positive, in realtà! Ma sì, l'hanno prossimo parteciperai in maniera "ufficiale"!

@Gnomo: grazie dei complimenti! Sì, ho riscritto il finale tre volte e questo è davvero il migliore possibile!

@Sara: grazie!

@Alfa: grazie!