E' verità universalmente riconosciuta che una fan di Jane Austen desideri diventare come un'eroina dei suoi romanzi!

lunedì 18 aprile 2011

Non lasciarmi: l'amore al tempo dei cloni




Pur non essendo un period drama (qui parlo solo di period drama perché vorrei creare una sorta di "videoteca ideale dei film in costume"), non potevo non parlare di Non lasciarmi, che ho apprezzato moltissimo.

Hailsham è un idilliaco college inglese in cui studiano ragazzi speciali che vivono una vita sana e sono incoraggiati ad esprimersi artisticamente. Seguiamo la vicenda di tre amici, Kathy, Tommy e Ruth, la cui amicizia verrà segnata dall'amore (Ruth per gelosia nei confronti di Kathy, consapevole dei suoi sentimenti, si fidanza con Tommy), ma che saprà ristabilirsi quando la loro vita li chiamerà alla prova più difficile. Infatti loro non sono ragazzi come gli altri ma sono cloni, creati appositamente con lo scopo di diventare "pezzi di ricambio" e donare gli organi quando verrà il momento. Non lasciarmi trova collocazione in un contesto alternativo, futuribile e distopico (già raccontato in libri come 1984 o Fahrenheit 451) in cui la clonazione è un fatto quotidiano e accettato dall'opinione pubblica che non si pone alcun problema etico/morale se sia giusto creare degli individui col solo scopo di fornire organi agli individui "originali". La storia inizia in quel collegio solo in apparenza perfetto in cui i ragazzi vengono allevati assolutamemente ignari della propria identità e della loro funzione nella società, in seguito quando vengono a conoscenza dell'amara realtà mai per un istante pensano di ribellarsi al proprio destino e fuggire verso una vita reale, ma lo accettano con grande dignità. Questa grande accettazione del proprio destino è dovuta in buona parte al fatto che l'autore del romanzo è di origine giapponese, benché viva in Inghilterra da oltre cinquanta anni: la grande dignità e l'accettazione del proprio destino senza andare in escandescenze ma mantenendo una certa compostezza sono elementi tipici della cultura giapponese e quindi è facile immaginare come mai i personaggi di Ishiguro non tentino mai di sottrarsi al proprio fato (cosa opposta ai personaggi del film The island che trovandosi nella medesima situazione fuggono in cerca di una vita migliore). Certo, vedendo il film non ho potuto fare a meno di pensare che accettare passivamente un destino tanto crudele sia assurdo e impossibile e per tutto il tempo ho sperato che le cose andassero diversamente. Ma questi cloni non desiderano mai la ribellione, il loro unico sogno è quello di poter vivere un po' di più, di ottenere un rinvio e potersi amare un paio di anni in più prima di essere inevitabilmente chiamati a compiere il proprio terribile dovere di donatori. Questa è l'ambizione massima per loro: vivere un po' di più e provare a sentirsi normali. In effetti, secondo me il senso della storia sta tutto lì: che gli individui anche nelle situazioni più anormali non desiderano altro che essere normali e ottenere una parvenza di normalità per quanto sia possibile; il desiderio di questi ragazzi-cloni di poter stare insieme un po' di più è proprio la ricerca tutta umana della normalità anche nelle situazioni più assurde (non capita anche nella realtà dopo un evento catastrofico o una guerra? Cosa può ricondurci alla serenità più di ritrovare una parvenza di normalità?). In questa speranza di normalità c'è tutta l'umanità di questi ragazzi che la società ha etichettato come pezzi di ricambio non riconoscendo loro quella stessa umanità che renderebbe più difficile il servirsene.

Non lasciarmi è un film claustrofobico e intenso, ambientato tra gli anni 70 e 90 che somigliano fin troppo, già dall'abbigliamento, agli anni Cinquanta, un po' il simbolo dell'oppressione a mio avviso. Sicuramente non è un film d'azione e i suoi personaggi non hanno un obiettivo ben preciso, si lasciano vivere fino all'inevitabile epilogo della loro esistenza, ma il tema della normalità nonostante tutto credo sia un valore importante su cui riflettere. In fondo, cos'è la normalità? In fondo, noi umani siamo più liberi di questi cloni?

Bravissimi i tre protagonisti Carey Mulligan, Andrew Garfield e soprattutto Keira Knightley in una delle sue interpretazioni più intense e sconvolgenti tanto che avrebbe meritato addirittura una nomination agli Oscar a mio avviso. Non lasciarmi mi è piaciuto moltissimo, è un film particolare che forse non riceverà consensi unanimi, ma è un film da vedere, quantomeno per renderci conto del tipo di società che dobbiamo impegnarci a non creare mai.

Voto: 7,5

Link: trailer

8 commenti:

ElisaPavan ha detto...

voglio vedere questo film. Avevo letto al riguardo proprio del fatto che possa sembrare assurdo agli spettatori che loro non si ribellino mai, ma che questo è in realtà possibile perché fin dalla nascita i cloni vengono educati al loro destino: sono talmente "dentro" quella bruttura e conoscono solo quel modo di vivere che non riescono a concepire la possibilità di sottrarsi. Appena lo vedo ti dirò che ne penso :)

Silvia ha detto...

Sicuramente è vero che per chi fin dall'infanzia è avviato ad un certo tipo di mentalità risulta poi difficile cambiare idea da adulto... E probabilmente per chi vive al di fuori, invece, è inconcepibile pensare che si possa vivere senza mai avere dei dubbi...

Cannibal Kid ha detto...

bello bello bello

Francesca D. ha detto...

Prima del film vorrei leggermi il libro, adoro la scrittura di Ishiguro^^ Bellissima recensione, complimenti!

Nicky ha detto...

bellissima recensione.

Ho appena acquistato il libro e non vedo l'ora di iniziarlo.

Qui c'è qualcosa per te :-)
http://bookshelf-nicky.blogspot.com/2011/04/versatile-award.html

Silvia ha detto...

@Marco: vero!!!

@Francesca: grazie dei complimenti! Anch'io vorrei leggere il libro!

@Nicky: grazie!!!

Petra ha detto...

Sono curiosa di vedere questo film, ho anche notato il libro da cui è tratto fra quelli proposti dalla Feltrinelli...grazie per avermi confermato la già presente curiosità! :)

C'è un meritatissimo topic per te:

http://lacollezionistadidettagli.blogspot.com/2011/04/premi-premi-e-ancora-premiiii.html

Un abbraccio carissima,
C.

Silvia ha detto...

@Miss Claire: prego!!!

Grazie del premio!!!

;-)