E' verità universalmente riconosciuta che una fan di Jane Austen desideri diventare come un'eroina dei suoi romanzi!

martedì 12 aprile 2011

Jane vs. Charlotte




Qualche settimana fa su Vanity Fair è apparso questo articolo che faceva un confronto tra i vari adattamenti di Orgoglio e pregiudizio e Jane Eyre. Pare che il cinema ami di più la storia dell'istitutrice: con quello appeno uscito in America infatti i film tratti da Jane Eyre sono 18, mentre invece le pellicole tratte da Orgoglio e pregiudizio sono solo 5. E sembra che anche sul versante televisivo Charlotte Bronte batte la zia Jane 9 a 7. Le cose sono completamente capovolte, invece, per quanto riguarda gli adattamenti letterari: spin-off, sequel, prequel di zia Jane sono 74 (e noi Janeites conosciamo bene questo fenomeno...), mentre quelli della Bronte sono solo 20; in questo campo la zia non ha rivali!!!

In effetti, mi sono sempre chiesta come mai ci siano voluti ben 65 anni per riportare sul grande schermo Orgoglio e pregiudizio (dalla non perfettissima versione del 1940), ho sempre pensato che un romanzo tanto celebre e amato avrebbe meritato molte più trasposizioni cinematografiche e il fatto che la prima versione di Jane Eyre risale addirittura al 1910 mi fa ancora più riflettere. Però c'è da dire anche un'altra cosa: Charlotte Bronte ha scritto altri tre romanzi ma non sono famosi quanto Jane Eyre e di conseguenza nessuno ha mai pensato di fare una trasposizione di uno di quei tre libri, mentre Jane Austen, benché Orgoglio e pregiudizio sia quello più amato, può vantare altri cinque romanzi altrettanto famosi, amati e che hanno avuto innumerevoli trasposizioni cinematografiche e televisive! Non a caso nel 1995 si registrò il boom di trasposizioni (Ragione e sentimento, Orgoglio e pregiudizio BBC, Emma con Gwyneth Paltrow e una versione di Emma della tv inglese, Persuasione), cosa che portò nel 1996 un editorialista di Vanity Fair a scrivere che nello show business Jane Austen vendeva di più di Grisham o Crichton!!! Quindi si può dire che a differenza della Bronte, tutta l'opera austeniana viene valorizzata! Che poi bisogna pure dire che Charlotte è forse l'unica sorella Bronte ad aver avuto tante trasposizioni: il Cime tempestose di Emily, pur essendo uno dei romanzi più celebri dell'Ottocento, non è che possa vantare il medesimo successo cinematografico o televisivo e la stessa cosa vale per Anne; perciò in definitiva, Charlotte ha il successo che probabilmente non hanno le sorelle, mentre Jane da sola ha più successo delle tre sorelle messe insieme! Naturalmente questa non è una competizione e in fondo si tratta di due concezioni della scrittura assolutamente diverse! Però che strano pensare che Charlotte Bronte non era una Janeite e non apprezzava l'opera austeniana... e questo è un vero peccato, perché proprio lei che sognava la scrittura avrebbe potuto avere come modello, come mito e come fonte d'ispirazione un simile mostro sacro!

In conclusione, Jane Austen è il mio mito, un mito che non smette mai di darmi spunti e nuove idee, e apprezzo tantissimo anche Charlotte Bronte e la sua Jane Eyre... quindi credo che sarebbe giusto magari dare più spazio agli altri romanzi di quest'ultima con qualche bel film, invece di continuare a fare film sull'istitutrice che non aggiungono niente di nuovo ai precedenti. Ma soprattutto credo che non si possa mettere in discussione l'ovvia supremazia austeniana: Jane fa parte di un'altra categoria, è una creatura eletta, un mito inavvicinabile... da guardare da lontano con ammirazione e timore reverenziale! Date a Cesare quel che è di Cesare... anzi, date a Jane quel che è di Jane!!!

12 commenti:

Vele Ivy ha detto...

Anch'io preferisco "Orgoglio e pregiudizio", perché lo trovo geniale nella sua vena brillante.
Però ammiro tantissimo anche le sorelle Bronte... pochi romanzi, ma veramente notevoli!

Silvia ha detto...

In effetti, l'ironia è quel qualcosa in più che c'è nei romanzi di Jane Austen, qualcosa che non si trova in altri romanzi! Ed è una delle ragioni che rende la sua opera così speciale! Io a dire la verità apprezzo solo Charlotte tra le sorelle Bronte: Cime tempestose non mi è piaciuto e anche Agnes Grey di Anne è stato deludente...

Sabina Fragola ha detto...

Il mio libro preferito è Jane Eyre...da sempre...Jane è veramente il personaggio che più amo e in cui più mi riconosco...la Austen l'ho scoperta ormai grande e pochissimo tempo fa e ho letto solo un suo libro, Orgoglio e pregiudizio, ma conto di leggere gli altri perchè Zia Jane mi piace e ben rappresenta il suo tempo...detto questo io credo che Jane Eyre sia stata "trasposta" più volte perché è un romanzo di cui anche in critica letteraria si continua a parlare..la Bronte crea un personaggio che pur rimanendo in un contesto vittoriano, ha in fondo qualcosa in più...è determinata, indipendente, forse non per sua scelta ma per contingenze esterne, ma è capace di badare a se stessa da sempre; non si piega davanti a niente, neanche davanti al suo amore più grande, perchè non vuole perdere la cosa più importante: se stessa...Jane è una proto femminista senza sapere di esserlo e per questo continuiamo a innamorarci di lei...per dire qualcosa in più sul lavoro dei critici, c'è tutta la questione coloniale rappresentata dalla figura di Bertha Mason, la moglie pazza relegata in soffitta in cui alcuni teorici avrebbero visto una proiezione del colonialismo e della scarsa considerazione di coloro che vivevano nelle colonie...e poi cene sarebbero mille altre...insomma è probabile che tutta questa attenzione da parte della critica letteraria abbia dato un impulso maggiore ad adattare il romanzo in più film...in 5 anni di studi universitari in letteratura inglese, la Bronte l'ho incontrata più volte, la Austen appare solo in pochi casi come simbolo delle prima scrittrici donne che si sacrificano pur di realizzare il loro desiderio di scrivere...un personaggio importante ma che forse non ha suscitato molti interessi...peccato...

Silvia O. ha detto...

Rimango sempre perplessa di fronte a questa rivalità. O meglio, alla convizione (soprattutto di chi non le conosce) per cui una esclude l'altra!
E' vero che Charlotte Bronte non amava Jane Austen perché la trovava poco poetica (!!) ma è anche vero che lei parlava con la sensibilità tipica della sua epoca, di qualche decennio dopo, assai lontana da quella di inizio '800.
Noi oggi abbiamo il privilegio di godere dell'arte di entrambe e, nonostante la mia predilezione sia per tutto quanto ha scritto Jane Austen, non riesco a fare a meno dell'altra, o meglio del suo capolavoro, Jane Eyre. Credo di aver già detto che nel mio altarino austeniano c'è un posto speciale anche per Jane Eyre...
Quanto alla critica letteraria, inutile dire che è impossibile fare una classifica su quale delle due è più studiata: la ricerca continua ad essere intensa su entrambe. Porto solo un esempio personale: all'università ricordo bene un bellissimo corso seminariale sulla figura femminile nel romanzo inglese ottocentesco ed ovviamente O&P e JE erano presenti, felicemente conviventi!
Ovviamente, in tempi di marketing selvaggio, risulta profittevole rispolverare questo argomento quando esce l'ultimo film tratto da Jane Eyre.
Ma noi, che ben conosciamo il valore di queste due donne straordinarie, siamo immuni a questi giochetti!

Silvia ha detto...

@Strawberry: io credo che la critica si occupi di entrambe, penso che il poco spazio dato a Jane Austen sia un problema tutto italiano, i corsi d studi nostrani non valorizzano appieno il fenomeno letterario femminile di inizio Ottocento e quindi ritengo che sia solo per questo che la zia venga trattata di meno. E' risaputo che Jane Austen a livello mondiale è l'autore britannico che vende di più dopo Shakespeare... e questo la didce lunga su quanto sia amata, letta e studiata ancora oggi! Pertanto penso sia un limite tutto italiano quello di non dare abbastanza risalto alle sue opere! Sul fatto che Jane Eyre possa essere considerata una femminista ante litteram sono d'accordissimo: è il prototipo della donna nuova che si sarebbe affermata un secolo dopo, una donna determinata e padrona del suo destino! Ma è anche vero che probabilmente Jane Eyre ha molto di cui essere grata a Elizabeth Bennet per questa sua caratteristica: l'eroina di Orgoglio e pregiudizio è forse il primo personaggio femminile della storia letteraria ad essere emancipata, sicura di sé e in grado di dimostrare di essere intelligente. Probabilmente Elizabeth Bennet è la prima femminista della storia!

@sylvia-66: ma infatti, credo che questa presunta rivalità serve solo per fare notizia! Non è detto che non si possano amare entrambe! Credo che alla fine ognuno abbia i suoi gusti: non ho amato Cime tempestose, ma adoro Jane Eyre e Charlotte Bronte è il mio secondo modello letterario! Anche se naturalmente io ritengo Jane Austen superiore, perché anche se le sue tematiche non sono varie e "impegnate" come quelle della Charlotte, la zia nella semplicità delle sue storie è riuscita a scoprire e a riportare alla perfezione la vera natura del genere umano! Tutto quello che siamo è dentro i romanzi di Jane Austen, lei come nessun altro scrittore è riuscita a svelare la natura umana... e questo vale più di qualsiasi cosa!

In definitiva, dobbiamo essere grate a queste donne straordinarie che ci hanno lasciato eredità enormi!

Gabriella ha detto...

Secondo me il numero delle trasposizioni di Jane Eyre che supera quello di Orgoglio e Pregiudizio si può spiegare con la qualità di tali trasposizioni...
Non voglio dire che Jan Eyre abbia avuto trasposizioni poco valide, anzi; ma dopo la mini-serie BBC del 1995, chi potrebbe scalzare Jennifer Ehle e Colin Firth nei panni di Elizabeth e Darcy dall'immaginario collettivo? Keira Knightley e Matthew MacFadyen sono stati una buona alternativa, ma francamente non riuscirei a sopportare, almeno per il momento, un'ulteriore opzione...
Invece, per Jane Eyre non arrivo ad identificare William Hurt o Toby Stephens con Mr Rochester, quindi ciò significa che c'è posto per un'altra trasposizione, o no?!
Sono assolutamente d'accordo sulle trasposizioni degli altri romanzi delle sorelle Bronte, magari non di Cime Tempestose, che pure vanta un bel numero di adattamenti, ma che ne direste, visto che parliamo di istitutrici, di un film su Agnes Gray? Non è stato mai fatto: di Anne Bronte è stato adattato solo The Tenant of Wildefall Hall, e fra l'altro si è trattato solo di due serie Tv (l'ultima risale al 1996)!
E a proposito di protagonisti: a parte il magnifico Laurence Olivier, che ha interpretato sia Heathcliff che Darcy, lo sapevate che Timothy Dalton è stato sia Heathcliff che Rochester?

Silvia O. ha detto...

...(scusa Silvia se affollo nuovamente il tuo post...)

@Gabriella: alla tua lista di romanzi bronteniani da adattare aggiungo anche il bellissimo Shirley! Non vorrei farneticare ma ne uscirebbe un North And South 2 L'antefatto - tanto più che E.Gaskell si ispirò molto proprio a questo romanzo dell'amica Charlotte!

Certo che i giornalisti, pur di scrivere qualcosa, organizzarebbero una gara persino tra Dante Alighieri e William Shakespeare (mi ricorda la divertente scena dell'Attimo Fuggente in cui il prof. Keating/Robbie Williams prende in giro l'esimio prof. che pretende di misurare empiricamente la poesia e fare una classifica!!!)

Gabriella ha detto...

Beh, credo che questo antagonismo fra Jane Austen e Charlotte Bronte lo abbia creato proprio la seconda, disprezzando l'opera della Austen! E, logicamente, da buona Janeite sono un po' risentita e quindi gongolo tutte le volte che la Zia esce vittoriosa da un confronto! ;)

Anonimo ha detto...

Charlotte Bronte non trova poco poetica la Austen, anzi, non la trova poetica affatto. Ed ha ragione: soprattutto se si medita seriamente su cosa sia poesia.
Un'altra notazione: Charlotte Bronte protofemminista nel personaggio di Jane Eyre? Si può essere più riduttivi di così? Jane Eyre era una vera donna, femminile al punto da suggerire all'uomo il cammino da fare per poter giungerle accanto con paridignità. Il femminile autentico riscatta l'uomo là dove il femminismo si limita a scimmiottarlo.

Flavia ha detto...

Personalmente credo che ti sbagli. Il motivo per cui i romanzi della Austen hanno riscosso così tanto successo è la loro "commercialità". Sono romanzi con trame arrovellate che alla fine si concludono al meglio, presentandocI un finale di una banalità inaudita. In Jane Eyre ad esempio,nonostante alle fine vi sia un lieto fine , la Brontë ha descritto un avvenimento grave che ha stravolto la storia ( senza citare anche la banalità dei personaggi Austeniani). Devo peró dire che anche il finale di Jane Eyre risulta abbastanza banalotto. Infatti ho deciso di scrivere questo non per difendere Charlotte,ma per rispondere ad una tua insinuazione : la Austen ha più successo delle tre sorelle Brontë messe insieme. Eh no. Mi dis

Flavia ha detto...

(continuo) Mi dispiace ma questa come argomentazione è assurda. Ben poco si può parlare del mancato successo di Wuthering Heights. Un libro del genere è troppo immorale e all'avanguardia anche per i giorni nostri giorni ed è proprio per questo che non viene venerato come Pride and predjudice. Personalmente non sarei contenta se fossi in te... Il fatto che Pride and Predjudice piaccia così tanto significa solo che si tratta di un romanzo altamente banale e semplicemente piacevole.

Flavia ha detto...

Sono pienamente d'accordo con te.