... Elsa fa il suo gelido ingresso a Storybrooke con l'obiettivo di ritrovare Anna, scomparsa ormai da tempo. Lì Emma e gli altri cercheranno di aiutare la regina di Arendelle a ritrovare la sorella, ma dovranno vedersela con una nuova villain animata da un piano diabolico. Infatti, a Storybrooke risiede un'altra regina delle nevi: si tratta di Ingrid, la zia di Elsa e Anna, decisa a costringere la nipote più grande e Emma a diventare sue sorelle, in nome dei poteri magici che tutte e tre hanno e che secondo lei le distingue dagli altri. Per fare questo, Ingrid arriverà a scagliare un terribile maleficio sull'intera popolazione di Storybrooke, maleficio che provocherà odio e che rischierà di annientare tutti...
La quarta stagione di Once Upon A Time, come la terza, si divide in due nuclei distinti. Nella prima parte i protagonisti sono i personaggi di Frozen, in virtù dell'immenso successo registrato dal film.
Così scopriamo cosa è accaduto a Elsa e Anna dopo le vicende del lungometraggio, con Anna che alla vigilia del suo matrimonio con Kristoff parte alla volta della Foresta Incantata per scoprire la ragione del viaggio dei suoi genitori tanti anni prima; a quel punto le due sorelle si divideranno e passeranno molte peripezie prima di ricongiungersi. Intanto, si palesa la zia Ingrid di cui Elsa e Anna (e tutta Arendelle) ignoravano l'esistenza e che si scopre essere la prima regina dai gelidi poteri, confinata in un'urna magica perché creduta un mostro a causa della sua magia.
Ma diversamente da Elsa, Ingrid è piena di risentimento e permette alla magia di renderla malvagia al punto da farla andare contro alla sua stessa famiglia pur di portare a termine il suo piano diabolico.
Il tema centrale di questa prima parte di stagione è la diversità e l'accettazione di essa. Ingrid, Elsa e anche Emma sono diverse dagli altri a causa dei propri poteri magici e vivono il loro dono come una condanna. La poca comprensione, se non il pregiudizio degli altri nei loro confronti, non fa che accrescere in tutte e tre l'angoscia e la rabbia per la propria condizione e il desiderio di cambiare le cose. Ingrid, sentendosi rifiutata, diviene cattiva e medita di costruirsi una famiglia identica a lei.
Elsa è spaventata dai suoi poteri ma sa che con l'aiuto e l'affetto di Anna riuscirà a gestirli.
Mentre Emma temendo di non riuscire a controllare i suoi poteri finisce per convincersi che l'unica soluzione sia rinunciare per sempre ad essi.
Ognuna delle tre vive in maniera diversa il medesimo cruccio. E così il tema centrale e la sfida delle tre, sia per se stesse che per gli altri, è quello di accettarsi per ciò che sono, nel bene e nel male, e farsi accettare dagli altri allo stesso modo. Si parla del pregiudizio che porta la gente a guardare con sospetto chi è diverso, chi non è come noi... e tale pregiudizio quanto male causa. Perciò è importante accettare la diversità, in modo che chi è diverso in primo luogo sia in grado di accettare se stesso e di camminare a testa alta senza paure, senza nascondersi. Così quando Elsa e Emma accettano la loro "diversità", aiutate dagli altri riusciranno a sconfiggere le paure che le attanaglia e a "rinascere" in pace con se stesse. Tale accettazione e il riconoscimento dei torti da lei subiti, faranno sì che anche Ingrid riuscirà a comprendere i suoi errori e a cercare di rimediare.
Questa prima parte è davvero favolosa! La storia è avvincente e commovente! Mi è piaciuto che attraverso la figura di Ingrid si siano riallacciati alla Regina delle nevi di Andersen, con la storia dello specchio rotto. E Ingrid si rivela una villain sì malvagia ma anche affamata di amore e questo in parte giustifica i suoi errori.
Gli attori che interpretano gli amati personaggi di Frozen sono assolutamente perfetti! E' facile apprezzarli quanto i loro omologhi animati! E mi è piaciuto come i personaggi di Arendelle siano stati accostati ai personaggi principali di Once Upon A Time da legami di amicizia e stima.
Questa sorta di "sequel" di Frozen si rivela essere azzeccato, emozionante e avvincente e la speranza è che in futuro Elsa, Anna e Kristoff possano di nuovo fare capolino in quel di Storybrooke!
Delusione, invece, per Tremotino che nonostante le svariate promesse di cambiare, continua ad essere il solito ambiguo figuro che pensa solo al potere e a mandare avanti i suoi intrighi; Belle fa bene a punirlo con la cacciata da Storybrooke.
Significativa l'evoluzione di Regina che, nonostante la sofferenza per la separazione da Robin Hood, non cede più al male, ma decide di cambiare il suo destino e di essere felice: si spera che la sua ricerca dell'Autore del libro di fiabe le porti la gioia che merita!
Mentre a Storybrooke sembrano tutti felici e contenti dopo l'ultimo scampato pericolo, Tremotino a New York ne sta escogitando un'altra delle sue per fare un ritorno trionfale e agguantare il suo lieto fine. Infatti, l'Oscuro pensa bene di coinvolgere Ursula e Crudelia De Mon nel suo piano di trovare l'Autore del libro di fiabe e convincerlo a riscrivere tutta la vicenda con i cattivi che vincono e ottengono il loro happy ending e con gli eroi che vengono sconfitti; per fare tutto questo, Tremotino deve far diventare Emma cattiva e anche grazie alla rediviva Maleficent e a un terribile segreto che Snow e Charming nascondono da prima della nascita della figlia, un segreto tragicamente legato proprio a Maleficent, l'Oscuro è pronto a tutto per raggiungere il suo obiettivo...
La seconda parte di stagione è incentrata sulla "riscossa dei villains" che stufi di perdere sempre, sono disposti a tutto pur di sovvertire tale legge e di riuscire finalmente a vincere sui buoni.
Per sconvolgere completamente l'ordine delle cose, devono far sì che il misterioso Autore riscriva per loro la storia e così con Tremotino in testa, Ursula e Crudelia arrivano a Storybrooke con tale intenzione. Lì, dopo aver resuscitato Maleficent, si metteranno al lavoro per ottenere ciò che vogliono, mentre anche Regina è alla ricerca dell'Autore affinché possa riscrivere un lieto fine per lei, che si è davvero redenta.
Uno dei temi di questa seconda parte della quarta stagione è quanto sia labile il confine tra l'essere un eroe e un cattivo, quanto sia questione di dettagli se uno sceglie il bene o il male. Infatti, come è accaduto sempre in Once Upon A Time, i buoni non sono mai totalmente buoni e i cattivi (fatta eccezione forse solo per Tremotino che non si redime mai) non sono mai totalmente cattivi, ma luci e ombre sono in ognuno; sappiamo però che è la volontà che fa la differenza, la volontà di scegliere il bene e non cedere al male che fa di un eroe un eroe, mentre i veri cattivi sono quelli che decidono volontariamente di seguire la via del male sempre e comunque, senza mai avere un dubbio sulla propria condotta.
Così alla fine Ursula comprende i suoi sbagli e riesce a dimenticare i torti del passato e a ricominciare.
Così Maleficent, nonostante sia stata duramente colpita da Snow e Charming, riesce a superare la fame di vendetta e a comprendere che non deve permettere che la rabbia del passato avveleni anche il futuro e la possibile gioia che l'aspetta.
Mentre, invece, Crudelia finisce per soccombere alla sua irriducibile malvagità.
Infine, Tremotino, con il suo cuore nero, non può fare altro che continuare ad essere ciò che è... perché per lui non ci sono speranze.
Tutto questo è sottolineato dalla colpa di Snow e Charming nei confronti di Maleficent quando, per evitare alla figlia un futuro di oscurità, decidono di compiere qualcosa di davvero crudele con il conseguente rimorso che li perseguiterà fino a Storybrooke.
L'azione che compiono non è certo degna dei cosiddetti eroi, anzi, ma la loro volontà di redenzione e il sincero pentimento per quello sbaglio fanno di loro degli eroi imperfetti sì... ma pur sempre eroi perché hanno saputo riconoscere i propri sbagli e hanno avuto il coraggio di provare a rimediare. Per questo il confine tra essere eroi ed essere villains è davvero labile, ma la volontà di essere diversi da così fa la differenza.
L'altro tema centrale della seconda parte di stagione è il ruolo dell'Autore in grado di cambiare con un colpo di penna il destino di tutti i personaggi delle fiabe.
Questo personaggio che ha in mano le vite di ognuno e può cambiare le cose a suo piacimento è colui che mezza Storybrooke cerca. Una volta trovato tutti vogliono che riscriva la loro storia, ma non per tutti l'intento è onorevole; anche se sembra che il primo ad essere senza scrupoli sia proprio l'Autore accecato dal potere che ha di cambiare il destino di tutti a suo capriccio.
In un certo senso, l'Autore che reinventa le storie dei personaggi delle fiabe è la metafora del telefilm stesso: infatti Once Upon A Time non fa altro che raccontare in maniera alternativa le fiabe e reinventandole dà loro un significato diverso. Come dice August, ci sono sempre stati tanti autori che hanno reinventato le storie nei secoli: dai Grimm, a un uomo di nome Walt fino a Kitsis e Orowitz, ognuno ha raccontato la propria versione delle storie, mettendoci un po' del suo in ognuna. Così l'Autore che fa impazzire tutta Storybrooke sembra una metafora di Once Upon A Time, una metafora di ciò che fa questo telefilm in ogni episodio: raccontare in maniera differente storie che fanno parte del mondo da sempre, cercando di trovare un'altra ragione o un punto di vista diverso che è sfuggito la volta precedente che è stata raccontata la stessa vicenda. Questa metafora è molto interessante e significativa, in grado di dare maggior valore e senso al telefilm.
Ho trovato anche questa seconda parte molto bella, così piena di colpi di scena da non poter star dietro a ognuno! Lascia senza parole come ogni tassello o dettaglio visto in precedenza si incastri perfettamente con i nuovi sviluppi, in maniera assolutamente impossibile da prevedere in anticipo!
Mi convinco sempre di più di quanto sia ben fatto Once Upon A Time... forse viene sottovalutato perché parla di fiabe e viene considerato un prodotto infantile da prendere poco sul serio, ma in realtà dietro a questo telefilm si nasconde una ricchezza di trama, una profondità di tematiche e di valori non indifferente! Purtroppo, si parla solo dei soliti due/tre telefilm americani... come se non ce ne fossero altri meritevoli della stessa attenzione... ma davvero Once Upon A Time meriterebbe più attenzione e premi perché non ha meno valore di altre serie tv e ha una ricchezza di trama e colpi di scena che la maggior parte degli altri telefilm neanche si sogna...
Riguardo l'evoluzione dei personaggi, ho trovato commovente la storia di Maleficent, esempio di villain che può subire torti ma decidere di scegliere comunque una strada diversa dalla vendetta.
Mi piace sempre di più l'evoluzione di Regina, la quale è cambiata davvero e merita il suo lieto fine; sono contenta di vedere che lei e Emma sono diventate finalmente amiche... ne hanno fatta di strada rispetto alla rivalità che avevano all'inizio della serie!
Tremotino, invece, mi ha ufficialmente stancato... è proprio il caso di allontanarlo per un po' dalla serie, perché davvero non se ne può più di questo figuro che promette di cambiare e invece non fa che peggiorare! L'unico bel momento che lo vede protagonista nella quarta serie è il ballo - quel ballo! - con Belle...
La quarta serie di Once Upon A Time si dimostra ancora una volta bellissima, emozionante, significativa e avvincente! Attualmente non ce n'è per nessuno: è il telefilm che preferisco! La quinta stagione, alla luce del sacrificio sconvolgente di Emma, è aperta a scenari veramente incredibili e la speranza è che il potentissimo mago proveniente da Camelot possa risolvere ogni cosa...
Voto: 9