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mercoledì 5 agosto 2015

The Conspirator



Washington, aprile 1865. Dopo l'assassinio di Abraham Lincoln è subito scattata la caccia all'uomo per assicurare alla giustizia i colpevoli; tra gli arrestati c'è anche una donna, Mary Surratt, madre di uno dei presunti cospiratori che si è dato alla macchia. Della difesa della donna viene incaricato il riluttante Frederick Aiken, un giovane avvocato nonché ex ufficiale nordista; benché il giovane inizialmente sia pieno di pregiudizi nei confronti della signora Surratt, addentrandosi sempre di più nel caso e nel processo comincia a comprendere che lì la giustizia c'entra poco o nulla e che tutti sono solo alla ricerca di qualcuno da incolpare per forza...

Diretto da Robert Redford, The Conspirator racconta la storia dell'unica donna che fu condannata a morte, insieme ad altri cospiratori, per l'assassinio del presidente Lincoln. In una nazione sfiancata dalla guerra civile, quale era l'America dell'epoca, l'omicidio di Lincoln precipitò definitivamente il Paese nel caos, in uno stato confusionario in cui per rialzarsi bisognava necessariamente ricorrere a misure drastiche. Così all'indomani della tragedia i colpevoli vennero arrestati e frettolosamente si diede il via a quello che doveva essere inevitabilmente il "processo del secolo" non tanto per fare giustizia ma per dare un segnale di forza e stabilità della nazione davanti all'opinione pubblica.
Mary Surratt, una vedova che gestiva una pensione, finì tra gli arrestati più che altro perché madre di John, tra i presunti colpevoli che con gli altri complottava contro il presidente proprio in casa della madre. Quindi con il figlio in fuga, la colpevole di tutto divenne Mary... benché non ci fossero prove del suo coinvolgimento e se fosse favorevole o meno ad un'azione contro la figura del presidente. Nonostante la palese mancanza di prove della colpevolezza della donna il processo a suo carico andò avanti e ben presto anche il giovane Aiken dovette mettere da parte i suoi pregiudizi nordisti (fino a inimicarsi tutti) e rendersi conto che si trattava di un processo farsa il cui verdetto era stato scritto fin dall'inizio: Mary Surratt che fosse innocente o colpevole non aveva importanza, doveva comunque ricevere una condanna esemplare per dimostrare che nessuno poteva passarla liscia dopo aver attentato alla stessa sopravvivenza degli Stati Uniti d'America. Così il processo del secolo si trasformò in vendetta... per un Paese in guerra da troppo tempo che solo versando altro sangue credeva di poter ritrovare la sua unità.
Quali che fossero le reali colpe di Mary Surratt - incallita cospiratrice o madre preoccupata di coprire il figlio - è probabile che avesse avuto comunque un ruolo marginale nella cospirazione, considerando che le donne dell'epoca avevano un ruolo marginale in tutto... figuriamoci nelle cospirazioni; comunque, quali che fossero le sue colpe non meritava di essere vittima di una giustizia vendicativa, di un processo farsa e di un'opinione pubblica che riuscì a vedere in lei solo un'assassina. Non meritava di essere giustiziata come un'assassina anche e soprattutto perché un anno dopo la sua morte il figlio John venne arrestato e processato... e infine rimesso in libertà perché sulla sua colpevolezza o innocenza non si giunse ad un verdetto unanime. La madre aveva pagato per le colpe del figlio. La giustizia frettolosa di vendicarsi aveva sbagliato tutto.

The Conspirator racconta con emozionante lucidità i giorni e le settimane successive all'assassinio di Lincoln, racconta il senso di smarrimento di una nazione smarrita ormai da anni che durante la guerra civile aveva perso di vista i valori di civiltà che fanno di un Paese una nazione civile. Il film cerca di raccontare che in situazioni anomale nessuno è esente dal compiere errori e così anche nel caso del processo ai colpevoli dell'omicidio fu la stessa giustizia a compiere lo sbaglio più grande: impossibilitata a distinguere tra vendetta e giustizia, per l'appunto. The Conspirator cerca di raccontare l'errore del sentimento comune di quei giorni drammatici, non tanto (o non solo) per riabilitare la figura di Mary Surratt ma per dimostrare che di colpevoli in quel frangente ce ne furono molti di più di quanti ne furono condannati.
Il film è molto appassionante e commovente, diretto in maniera lucida da Redford e interpretato da un ottimo cast, bravissimi soprattutto i due protagonisti: James McAvoy nel ruolo del giovane avvocato e Robin Wright nel ruolo di Mary. Ottimi costumi e location, bella la colonna sonora.

The Conspirator è un film lucido e significativo su una delle innumerevoli pagine nere della storia americana, un film su come sia facile confondere vendetta e giustizia... quando si crede erroneamente che siano la medesima cosa. E' un film che ci rammenta che la storia esiste affinché non si ripetano gli stessi errori.

Voto: 8

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